Arrivo al punto di scattare ieri. Prima di pranzo. Un attimo solo e poi chiedo scusa. Ma la frittata è fatta. uno scatto troppo forte. È più fatica che altro. E alla fine non riesco a trattenermi. Insomma non ci voleva. prima di pranzo non ci voleva. Un sacco di cose in questo periodo mi hanno come affaticato. Si nel corpo, ma soprattutto nella testa. La testa è pesante, affaticata, piena di cose e di pensieri. Devo svuotarmi direbbe qualcuno, ma non è così che funziona. I mille pensieri sono arrivati alla testa e poi al cuore e quindi ora tutto è complicato. Più che fatica è come una voglia di stare un po’ solo. punto e basta. non sono in crisi, solo affaticato. I tirocini, il lavoro, i colloqui, le varie cose da preparare, il pranzo e via dicendo. Anche le telefonate che non finiscono mai. Mi metto tranquillo, cerco di sistemare le cose, ma poi rimane solo quel più stanco. Esco di casa per fare due passi e sento il freddo addosso. Rientro in casa e vorrei uscire. Ma allora sono più stanco o più inqueto? Direi che la stanchezza mi rende inquieto. Forse ho capito da dove arriva tutto questo: di tutto quello che metto in conto di fare durante il giorno ne faccio solo una minima parte e quindi alla fine mi sento inquieto perché non ho fatto tutto e mi stanco cercando di fare tutto. Ma non posso fare tutto! Cerco di tirare il fiato e di ripartire con calma. Cerco di rimettere in fila le cose da fare e poi di provare a gestirle una per una. Ma non funziona. Anche se riesco a terminare alcune cose non faccio molto progressi. È come sul mare in tempesta: mi agito ma non riesco a portare a riva la barca. Mi agito ma non porto a riva la mia vita. il mio corpo. E Tu perché dormi e non ci guardo un po’, Mio Signore? Durante la tempesta Tu dormi. Poi ti svegli, parli al vento e il vento si ferma. Parli al mio cuore e mi chiedi di non avere paura. Parli al mio corpo e so che mi chiedi di riposare in Te, mio Signore. E alla fine mi chiedi non avere paura nei momenti della stanchezza. Mi chiedi una atto di fiducia sulla tua parola. Questa è la fatica più grande. Quando sono più stanco faccio più fatica ancora a stare nella tua parola. Che ne dici se proprio Tu che sei il Signore, non provi a fare qualche tentativo per venire incontro alla mia fatica? Perché non vieni in mio soccorso? Perché non mi dici non avere paura? Oggi sento su di me non la tua parola di soccorso, quanto quella parola che dice: uomini di poca fede perché avete dubitato?
Ti abbraccio, don Sandro. Perché la fatica e la stanchezza non ti schiacciano, perché la tenerezza del Signore, sempre presente nella tua vita e nelle tue tante, forse troppe faccende quotidiane, ti conforti e ti permetta di riposare lo spirito. Non dubitare. C’è un tempo per tutto, anche per l’inquietudine e la grande stanchezza, ma anche per la pace e per il riposo… Ed il Signore ti vuole bene!
Non guardare le cose da fare, guarda le persone che ti amano e ti vogliono bene, e fatti aiutare.
Un abbraccio, ciao dSandro
Grazie sempre don Sandro delle tue parole quotidiane. Come è vero che ogni tanto arriva questa grande stanchezza e rabbia di non riuscire a fare tutto. So che con il Signore al nostro fianco non si è mai soli ma a volte è necessario nell’arco della giornata prendere un piccolo spazio “egoistico” solo per noi per ritrovare le forze dentro e continuare la fatica. Un abbraccio
Ogni tanto dobbiamo un po’ lasciare andare le cose e permetterci anche di non essere sempre al top…un po’ fragili, un po’ stanchi un po’ arrabbiati.
E pensa a tutte le volte che altri si sentono così e tu per loro sei un supporto fondamentale…
Un abbraccio