Di questo senso in apparenza non ho molto da dire. Non ci ho mai fatto caso. Eppure si dice che il più potente, il più fisico dei sensi. Non ci ho mai fatto caso perché mi sembrava una perdita di tempo stare lì a sentire gli odori. Non ci ho mai fatto caso perché in quelle poche volte che ci ho provato non riuscivo a distinguere i singoli profumi o odori. Non faccio uso di profumi, perché ne sono allergico. E quindi quella dell’olfatto mi sembrava una cosa inutile. Quando bevo il vino faccio fatica a distinguere i singoli aromi, non dico che per me sono tutti uguali, ma non riesco a definirne le caratteristiche anche solo minime del sapore e dell’aroma. Non sono portato per fare il sommelier. Ricordo che don Roberto a tavola faceva un’operazione particolare, separare i profumi e i gusti per dire in maniera precisa quali erano gli elementi presenti nel cibo e nelle bevande. E non sbagliava quasi mai!! Anche io ci provavo, ma dopo un minuto tutto nel naso si confondeva e quindi sparavo dei nomi a caso. E quindi l’olfatto io l’ho sempre legato a cani e gatti e in generale al mondo animale. Eppure l’olfatto insieme al gusto sono i sensi più antichi, sono quelli che mettono in movimento la memoria e su di essi in generale la ragione ha poco potere. Di un profumo o di un odore percepito non si possono dire grandi cose. Si percepisce, si descrive, e basta. eppure esso è evocativo di fatti e eventi nascosti nella memoria. Quando guardo le pubblicità sui profumi (che a me sembrano solo un grande spreco…) vedo immagine evocative, belle, che richiamano sentimenti forti. Il tutto è rovinato quando esce la marca del profumo. Sappiamo che i grandi marchi hanno creato e hanno bisogno del loro profumo, quasi a dire, in questo odore io mi identifico e gli altri mi riconoscono. Enzo Bianchi scrisse un giorno che il troppo profumo serviva a nascondere la puzza dell’uomo e della donna che non sanno più amare. Non so se è proprio così, comunque qualcosa di vero in questa affermazione c’è. E poi i profumi sono anche fonte di inquinamento. Meglio il mio odore naturale che dice chi sono io. Oggi con i ragazzi del cre abbiamo provato a sentire gli odori delle piante aromatiche: timo, maggiorana, erba santa Maria, Menta, basilico, il tiglio, la salvia, il rosmarino. Ne sono uscite delle espressioni bellissime: forte, amaro, dolce, aspro…. In verità l’olfatto meriterebbe molta più attenzione da parte nostra: noi, infatti, non solo fuggiamo da odori cattivi e siamo attratti dai profumi, ma in base ad essi ci avviciniamo o ci distanziamo dalle persone, istintivamente, ancor prima che la nostra mente si eserciti a decidere di comunicare o meno. Nella sacra scrittura il profumo ha la stessa radice della parola spirito, soffio, vento perché come il soffio e lo spirito il profumo si espande portato dal vento. Ricordiamo il profumo di alcuni cibi e persone dell’infanzia. Io ho impresso nella mente in modo chiaro due profumi: mio nonno e il suo buon vino che beveva solo la domenica e la stalla degli zii. Poi ci sono i profumi legati alla persona amata. Quale gioia riconoscere la presenza della persona amata attraverso il profumo, prima ancora di vederla! Era come se il profumo fosse il messaggero di una venuta desiderata. Non a caso nel Cantico dei cantici i profumi caratterizzano la stagione dell’amore, sigillano la presenza dei corpi degli amanti, il cui nome è così performativo da essere paragonato al profumo: “Profumo che si spande è il tuo nome!”. Io ricordo anche con immenso piacere il profumo dell’incenso in chiesa, mi piaceva gustarlo, mi avvicinava al Signore. Ma oggi, quando il senso più colpito da allergie e inquinanti puzzolenti è l’olfatto, oggi che siamo disabituati a discernere gli odori naturali e inibiti dai deodoranti, è ancora possibile avere sentore di felicità attraverso l’olfatto?
L’olfatto, come tante altre cose, acquista importanza quando ti manca… Era uno dei sintomi segnalati come possibili causati dal Covid, la perdita dell’olfatto, e io per un paio di settimane ho provato cosa voglia dire starne senza. Sensazione strana… Cucini un piatto di cui non senti nessun odore, annusi qualcosa che normalmente ha un buon profumo e invece non senti nulla… Ho imparato così ad apprezzare anche questo senso un po’ dimenticato, dato per scontato. E i profumi che sembrano “spreco” compaiono anche nel Vangelo… il famoso profumo di Nardo che viene usato in abbondanza per Gesù… Cosa significa per me?