Incontro due persone e ci diciamo, tra le tante cose, una, che, nel momento in cui ci ripenso mi lascia sorpreso. Fare e dire cose normali. Questo era il tema della serata. E mi sorprende, perché io ritengo che la normalità è normale nella vita, la normalità è il pane quotidiano. Ed invece no. Di questi tempi dobbiamo dircelo, quasi imporcelo che esiste la normalità. Il normale è il contrario di straordinario, ma oggi il normale è anche il contrario di esibizione. Normale è la vita del popolo ucraino che procedeva per la sua strada. Straordinario e spettacolare la violenza di chi entra per distruggere tutto. E qui l’esibizione della forza è talmente immensa che mi mette addosso non solo tristezza per quel popolo, ma paura per la forza distruttiva della violenza. Ma torniamo a noi. Normale è pensare un percorso per giovani, straordinario e esibizione di altro quando non sta più nell’ambito del noi, ma dell’esibizione di sé. Normale è il lavoro quotidiano, anche qui alla cooperativa, straordinario e fonte di esibizione di sé quando si ricerca sempre il più grande, il più forte, il più alto. Normale era la vita all’Agro, tranquilla, semplice ma vera, anche durante la malattia di don Roberto. Normale era la messa domenicale attorno a quel tavolo. Normale perchè fatta tra amici. Normale è il percorso della natura, straordinario il cambiamento climatico, che nasce dall’esibizione dell’uomo della sua onnipotenza. Normale era la vita prima del covid, poi tutto è diventato straordinario. Diciamo che in questo caso lo straordinario è arrivato per necessità. Mi domando cosa vuol dire tornare alla normalità. Dico che voglio una vita normale. Ma che cosa vuol dire oggi di questi tempi? Lascio due indicazioni. La prima: normale è la non esibizione di sé, ma la crescita nella collaborazione. La seconda: normale è far bene il mio lavoro quotidiano, così come mi è richiesto, giorno dopo giorno. Ci penso un attimo è alla fine mi dico che c’è anche uno straordinario: la lotta per la pace, la volontà di giustizia per i poveri. Straordinario è che tutti possano avere cibo, casa e terra. Straordinario è un’economia non del puro profitto, ma della condivisione dei beni. Ma alla fine di questa riflessione strampalata mi chiedo se non è normale anche avere cibo, casa, terra per tutti; certo che è normale una cosa simile, ma per il giorno d’oggi è straordinario arrivare a questa normalità di vita. Senza esibizione, ma con la gioia di chi normalmente pratica queste cose.
Parlando di normalità vorrei davvero che la famiglia, la scuola, il lavoro dell’uomo, la festa, la cultura , la Chiesa e l’oratorio, la città e il paese, diventassero normali , a misura d’ uomo , fatti di condivisione, collaborazione, accettazione , sguardo verso la Natura che ci accompagna, che ci indica con i suoi semplici ritmi il senso della Vita.
Raggiungere ciò ora sembra un utopia, ma se ci affidiamo alla Sua Parola e camminiamo con Lui tutto sarà possibile.
Preghiamo soprattutto per la pace, la normalità della vita per il popolo Ucraino .
Grazie sempre don Sandro per le tue piccole grandi luci di speranza e riflessione che mandi ogni giorno a rischiarare questi tempi bui . Buona domenica