non è scontato

di | 15 Luglio 2023

Non è poi così scontato che io riesca a dire tutte le parole che sento nel cuore. A volte non le dico per paura del confronto, altre volte non le dico semplicemente perché non ho voglia di dirle, altre volte ancora non le dico perché non accetto il confronto. E così un sacco di parole mi rimangono come soffocate nel cuore e non diventano mai parole che escono dalla bocca. E così mentre giro per l’orto, raccolto un po’ di patate, di zucchine, di coste bianche e di cipolle e di altro ancora l’orto mi rimanda come in uno specchio le parole che non dico mai. Eccolo l’orto che mi rimanda le parole non dette e non realizzate: perché non togli le erbacce che mi soffocano, perché non leghi quei pomodori e quelle more che si lasciano andare, perché non pulisci la lavanda? E ce ne sono mille di parole così.  Ed io, dentro di me, nel profondo del cuore dico al mio orto: hai ragione domani ci penso. Perché io, quando ascolto le parole che non vorrei sentire, quelle parole che dovrei dire io, come conclusione rimando: ci pensiamo domani. E alla sera o alla mattina quando mi trovo di fronte la parola sacra, anche lì mi trovo a confrontarmi con parole che vorrei rinviare oltre. La parola sacra pronuncia al mio posto quelle parole che io voglio rinviare ad un domani che non è ben chiaro quando verrà. La parola sacra è lo specchio delle mie parole, soffocate, mancate, bloccate nel profondo del cuore. Forse a volte  basta anche solo ascoltarle quelle parole, basta sentire il sussurrare dell’orto, basta ascoltare la parola sacra. Ascoltarle non solo come un richiamo, ma come un sussurro di parole amorevoli e buone e belle; forse così potrò trovare il coraggio di sussurrare le parole che rimangono nascoste. Potrò fare questa cosa del dire parole perché qualcuno le ha già sussurrate nel mio cuore. Il profeta Osea ha tante cose da dire all’amata del suo cuore e decide di condurla nel deserto per parlare loro due soli. Eccole le parole del profeta: Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore. Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza. Là canterà come nei giorni della sua giovinezza, come quando uscì dal paese d’Egitto. A volte per dire parole che sono soffocate serve in luogo in disparte e parlare al cuore dell’altro. Forse è per questo che troppe volte le mie parole rimangono come soffocate, perché ho bisogno di un luogo silenzioso e di parlare al cuore, e di ascoltare un cuore.

Un pensiero su “non è scontato

  1. Rosy Leoni

    …forse perché quello che abbiamo nel profondo del cuore è talmente prezioso che nessuna parola è all’altezza di esprimerlo, e non è mai il momento, a volte ci riesce meglio uno sguardo, un gesto, un sorriso…io sogno un mondo silenzioso, con meno parole e più capacità di sentire…
    Grazie don Sandro per la tua presenza quotidiana

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