È un breve testo anche perché sono sincero ieri sera ho finito tardi e ero stanco e quando mi sono messo a scrivere mi sono come perso. Abbiamo fatto della misericordia una specie di parola magica. L’abbiamo tradotta in mille significati. Abbiamo scandagliato la bibbia in tutte le sue parole per capire il significato della parola misericordia. L’abbiamo fatta diventare questione personale, di gruppo sociale di assistenza e quant’altro ancora. è un mantra ripetuto all’infinito. Ma alla fine che cosa ci rimane? Che segno ha lasciato questa parola? Può essere riproposta oggi ai giovani come parola chiave del futuro? sono pronti i giovani a prendere tra le loro mani questa parola? Non so se i giovani sono pronti, so che noi facciamo la nostra grande fatica a vivere di questa parola. E allora speriamo che nel futuro qualcuno possa essere più bravo di noi nell’arte della misericordia. Forse uno dei modi con cui possiamo fare questo passaggio della misericordia tra le vecchie e le nuove generazioni è prima di tutto fare memoria della parola stessa. Non attraverso semplici racconti edificanti, o testimonianza strappalacrime, ma mostrando e narrando come la chiesa, il mondo ha fatto della parola misericordia la sua narrazione storica. Certo ogni epoca storica ha conosciuto il suo modo di vivere la misericordia, ma la paura che io ho è che oggi, in questo tempo contemporaneo è venuta a mancare la modalità antica ed efficace di vivere la misericordia e non riusciamo a districarci sul come far nascere un nuovo modo. Ai giovani chiediamo nel solco dell’antica tradizione della carità cristiana di far nascere un nuovo modo di vivere la misericordia