Ger. 2,29-37
29 Perché mi contestate?
Voi tutti mi siete stati infedeli», dice il SIGNORE.
30 «Invano ho colpito i vostri figli;
non ne hanno ricevuto correzione;
la vostra spada ha divorato i vostri profeti
come un leone distruttore.
31 Gente, considerate la parola del SIGNORE!
Io sono stato forse un deserto
o un paese di fitte tenebre per Israele?
Perché dice il mio popolo: “Noi siamo liberi,
non vogliamo tornare più da te”?
32 La fanciulla può forse dimenticare i suoi ornamenti,
o la sposa la sua cintura?
Eppure il mio popolo ha dimenticato me,
da giorni innumerevoli.
33 Come sei brava a trovare la via per cercare l’amore!
Hai di che insegnare persino alle donne malvagie!
34 Anche sulla tua veste si trova
il sangue di poveri innocenti,
che tu non hai còlto in flagrante delitto di scasso;
35 eppure, dopo tutto questo, tu dici: “Io sono innocente;
certo l’ira sua si è distolta da me”.
Ecco, io ti condannerò
perché hai detto: “Non ho peccato”.
36 Perché hai tanta premura di cambiare strada?
Anche dall’Egitto riceverai confusione,
come già l’hai ricevuta dall’Assiria.
37 Anche di là uscirai con le mani sul capo;
perché il SIGNORE rigetta quelli nei quali tu confidi,
e tu non riuscirai nel tuo intento per loro mezzo».
Commento
Continua la requisitoria di Geremia contro il popolo, in particolare contro i sacerdoti del tempio e i governanti che, trascurando il bene del popolo, alla fine portano lo stesso popolo alla rovina. Sposto però l’attenzione su un’altra questione: sposto l’attenzione sulla parola del profeta. La definirei così una parola senza paura che in alcuni momenti diventa però silenziosa. Sappiamo come Geremia vive in un tempo in cui il popolo di Israele conosce la grande crisi della sua storia. geremia dentro questo tempo deve trovare parole vere e forti, ma anche parole di speranza. Il profeta quando parla lo fa senza paura, con il coraggio di chi dice la parola di Dio, Per vocazione, deve contrastare i suoi capi e i sacerdoti che in quella crisi epocale continuano ad illudersi di poter resistere agli imperi che li stanno minacciando. Geremia capisce, per vocazione, che un mondo sta finendo. Lo dice, lo grida, ma il popolo non vuole ascoltarlo, e lo perseguita. Geremia è profeta di un tempo di notte della storia, ma lui porta nel suo cuore la luce della parola del Signore e questa luce a volte appare come parola che illumina la notte della città di Gerusalemme.
Preghiamo
Preghiamo per Carlo
Anche io prego per Carlo. Il profeta Geremia martello che scalpella tutto ciò che diamo per scontato ma sarebbe bene rivedere. Basta poco e tutta la scrittura porta comunque alla Pasqua e al Geremia in Gesù. Grazie.
Presi dalla superficie, da ciò che solo appare, si fa presto a dimenticare che tutto è dono del Suo amore per noi, credere alle cose effimere ci si dimentica la gratitudine e l’orientamento del cuore verso il Signore. .. Mentre ricordo Carlo prego perché abbiamo nel cuore la cura per gli altri e per ciò che è essenziale al nostro cammino. Anche oggi abbiamo profeti che celo indicano.
Parole forti e vere, ma anche parole di speranza alla fine della lettura odierna. Il nemico di Dio è nemico degli uomini e della loro salvezza e il Signore non si farà mai sopraffare dal male, affermando così anche la salvezza di ogni credente in Lui. Le parole di Geremia sono profetiche in ogni tempo. Se solo nutrissimo in po’ di più la nostra fede nel Signore che vuole solo il bene per ogni suoi figlio…
Una preghiera per Carlo.