Salmo 1
1 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,
che non si ferma nella via dei peccatori;
né si siede in compagnia degli schernitori;
2 ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE,
e su quella legge medita giorno e notte.Commento
Lascio ancora il salmo 1 perché voglio provare a continuare quella piccola introduzione al libro dei salmi che ho iniziato ieri. I generi letterari dei salmi seguono le vie delle vicende umane. La maggior parte sono salmi di supplica perché nella vita il colore della miseria domina su quello della gioia e forse anche perché la stessa fede conosce più spesso il silenzio e l’oscurità che non l’abbandono gioioso e la festa. Gli «inni» parlano a Dio dell’orizzonte cosmico, delle sue aurore, delle notti, delle primavere, del mare spazioso solcato da navi. Gli inni parlano anche di Sion, «la città del nostro Dio, monte santo, splendida vetta» parlano della storia d’Israele, È così che si canta la storia della salvezza nel «Grande Hallel» che si celebra il progetto del Re supremo del tempo e della storia, che si attende l’alba messianica di un mondo privo di vittime dell’ingiustizia e di oppressi. Proprio perché è «anatomia dell’anima», come diceva il riformatore Calvino, il Salterio è la testimonianza delle crisi di fede ma anche dei vertici luminosi della mistica, è la registrazione autobiografica delle disperazioni più tenebrose ma è anche la dolce certezza dell’essere come «un bimbo svezzato» tra le braccia di un Dio che sa essere padre e madre. Proprio perché canto di ogni giorno e canto per ogni giorno, il Salterio spalanca le sue poesie sulle vie degli uomini, sulle opere e sui giorni, sulle piccole e grandi cose che i sapienti d’Israele cercavano di comprendere. Si spalanca anche nelle ore tragiche dello stato ebraico. Ma il Salterio si schiude anche sulle tragedie della coscienza, sul dramma interiore del peccato. Sì, perché se il Salterio è nato nella fede ed è stato cantato nella fede, è anche testimonianza dell’umanità, del suo respiro di gioia e di dolore, di bellezza e di amarezza. Tutto questo sono i salmi.
Preghiamo
Preghiamo per Grisa
….il cui diletto è nella legge del SIGNORE.
Grazie Don Sandro per il bellissimo commento sui salmi. Davvero intenso e vero.
Trovare diletto nella legge del Signore è frutto di fede e di amore. Non una legge che opprime, ma consigli d’amore per rendere bella la vita. Che anche per noi sia così.
Si canta la vita, nella sua interezza, nella sua fragilità, nella sua durezza, nella sua bellezza, nelle mille speranze che l’uomo cerca e ripone in Dio e nella vita stessa. Si cantano la fede, la tragedia, l’amore. Si cantano il dolore e la distanza, il desiderio e la paura, l’ascesa e la caduta. Si canta all’uomo e dell’uomo, del creato e al creato, del Creatore e al Creatore… si canta e si fa poesia per esprimere ciò che a volte si sente nel cuore, nell’anima, a livello profondo… e non si ha un modo migliore per farlo!
Ricordo con tenerezza Nunzio nella preghiera.
Grazie don Sandro , grazie per i commenti che condivido ,e non esprimerei così bene come da voi espressi ,fa bene che i salmi contengano tutte le vicende le espressioni dolorose e sofferte dell’umanità come quelle della gioia e della festa …ombre ,luci ,speranze e dubbi ..Che possiamo ritrovarci sempre in questi consigli di amore….e in essi saperci amati .Per Grisa e Nunzio prego .