mercoledì 26 marzo

di | 25 Marzo 2025

Ger. 42

1 Tutti i capi degli uomini armati, Iocanan, figlio di Carea, Iezania, figlio di Osaia, e tutto il popolo dal più piccolo al più grande, si avvicinarono 2 e dissero al profeta Geremia: «Ti sia accetta la nostra supplica, e prega il SIGNORE, il tuo Dio per noi, per tutto questo residuo (poiché, di molti che eravamo, siamo rimasti pochi, come lo vedono i tuoi occhi) 3 affinché il SIGNORE Dio tuo, ci mostri la via per la quale dobbiamo camminare, e che cosa dobbiamo fare». 4 Il profeta Geremia disse loro: «Ho inteso; ecco, io pregherò il SIGNORE, il vostro Dio, come avete detto; tutto quello che il SIGNORE vi risponderà ve lo farò conoscere, non vi nasconderò nulla». 5 Quelli dissero a Geremia: «Il SIGNORE sia un testimone veritiero e fedele contro di noi, se non facciamo tutto quello che il SIGNORE, il tuo Dio, ti manderà a dirci. 6 Sia la tua risposta gradevole o sgradevole, noi ubbidiremo alla voce del SIGNORE nostro Dio, al quale ti mandiamo, affinché bene ce ne venga, per aver ubbidito alla voce del SIGNORE nostro Dio». 7 Dopo dieci giorni, la parola del SIGNORE fu rivolta a Geremia. 8 Geremia chiamò Iocanan, figlio di Carea; tutti i capi degli uomini armati, che erano con lui, e tutto il popolo, dal più piccolo al più grande, 9 e disse loro: «Così parla il SIGNORE, Dio d’Israele, al quale m’avete mandato perché io gli presentassi la vostra supplica: 10 “Se continuate ad abitare in questo paese, io vi ci stabilirò e non vi distruggerò; vi pianterò e non vi sradicherò; perché mi pento del male che vi ho fatto. 11 Non temete il re di Babilonia, del quale avete paura; non lo temete”, dice il SIGNORE, “perché io sono con voi per salvarvi e per liberarvi dalla sua mano. 12 Io vi farò trovare compassione davanti a lui; egli avrà compassione di voi e vi farà tornare nel vostro paese”. 13 Ma se dite: “Noi non rimarremo in questo paese”; se non ubbidite alla voce del SIGNORE vostro Dio, 14 e dite: “No, andremo nel paese d’Egitto, dove non vedremo la guerra, non udremo suono di tromba, e dove non avremo più fame di pane, e abiteremo laggiù”, 15 ebbene, ascoltate allora la parola del SIGNORE, o superstiti di Giuda! Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele: “Se siete decisi a recarvi in Egitto, e se andate ad abitarvi, 16 la spada che temete vi raggiungerà laggiù, nel paese d’Egitto; la fame che vi spaventa vi starà alle calcagna laggiù in Egitto, e là morirete. 17 Tutti quelli che avranno deciso di andare in Egitto per abitarvi, vi moriranno di spada, di fame o di peste; nessuno di loro scamperà, non sfuggirà al male che io farò venire su di loro”. 18 Infatti così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele: “Come la mia ira e il mio furore si sono riversati sugli abitanti di Gerusalemme, così il mio furore si riverserà su di voi, quando sarete entrati in Egitto; sarete abbandonati all’esecrazione, alla desolazione, alla maledizione e all’infamia; non vedrete mai più questo luogo”. 19 O superstiti di Giuda! Il SIGNORE parla a voi: “Non andate in Egitto!” Sappiate bene che quest’oggi io vi ho avvertiti. 20 Voi ingannate voi stessi, a rischio della vostra vita; poiché m’avete mandato dal SIGNORE vostro Dio, dicendo: “Prega il SIGNORE, il nostro Dio, per noi; tutto quello che il SIGNORE nostro Dio dirà, faccelo sapere esattamente, e noi lo faremo”. 21 Io ve l’ho fatto sapere quest’oggi; ma voi non ubbidite alla voce del SIGNORE, del vostro Dio, né a nulla di quanto egli mi ha mandato a dirvi. 22 Ora sappiate bene che voi morirete di spada, di fame e di peste, nel luogo dove desiderate andare per abitarvi».

Commento

Il popolo chiede in una  maniera un poco ironica a Geremia di parlare con il Signore e di chiedere proprio a quel Dio che loro avevano tradito che cosa dovevano fare. In maniera ironica perché alla fine fanno come vogliono loro. Il signore impiega dieci giorni per rispondere, in questo modo si capisce come Dio non è li pronto a rispondere come l’uomo vuole ad ogni sua richiesta. Geremia scrive loro di non preoccuparsi, di abitare la terra, di fare figli, e di accettare questa situazione transitoria, perché nel giro di 70 anni il regno di babilonia sarebbe caduto. Vorrei fare qui un semplice accenno al fatto che il libro di geremia è stato scritto in diversi momenti e quindi tanti passaggi non sono lineari dal punto di vista storico. Non è confusione: il suo libro, uno dei più disordinati della Bibbia, mescola gli oracoli a episodi di vita vissuta, con enormi lacune e vistose ripetizioni. Proprio questo disordine ci dà la sensazione che quella di Geremia sia storia, ambigua e incompleta com’è sempre la storia, e non una favola a lieto fine. La storia che conosciamo e che viviamo non è lineare, facile da capire, ma porta con sé a volte tante fatiche e confusioni.

Preghiamo

Preghiamo per la pace

2 pensieri su “mercoledì 26 marzo

  1. sr Alida

    Quanta speranza è motivi per vivere bene abbiamo ogni giorno, non dobbiamo chiederli con ironia a Dio, noi sappiamo cancellare tutto questo per il male. Aiutaci Signore a vivere di Te e non di guerre e di ciò che solo appare, A sceglierti nono stante tutto. Preghiera nuova per la pace.

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    1. Annalisa

      Si la storia come direbbe Edgar Morin nella sua teoria della complessità non è lineare…ma questo è un libro che segue un epoca dà una risposta filosofica che trova la libertà nella filosofia cioè nel pensiero dell uomo..bisogna passare dalla fiducia alla fede..assoluta fiducia senza garanzie..
      Bisogna tornare alla vera spiritualità al senso..
      Mi chiedo come si possa ritornare ad una vita spirituale concreta semplice ordinata vera

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