mercoledì 23 febbraio

di | 22 Febbraio 2022

gen 26,15-34

Tutti i pozzi che avevano scavato i servi di suo padre ai tempi di Abramo, suo padre, i Filistei li avevano chiusi riempiendoli di terra. 16Abimèlec disse a Isacco: “Vattene via da noi, perché tu sei molto più potente di noi”. 17Isacco andò via di là, si accampò lungo il torrente di Gerar e vi si stabilì. 18Isacco riattivò i pozzi d’acqua, che avevano scavato i servi di suo padre, Abramo, e che i Filistei avevano chiuso dopo la morte di Abramo, e li chiamò come li aveva chiamati suo padre. 19I servi di Isacco scavarono poi nella valle e vi trovarono un pozzo di acqua viva. 20Ma i pastori di Gerar litigarono con i pastori di Isacco, dicendo: “L’acqua è nostra!”. Allora egli chiamò il pozzo Esek, perché quelli avevano litigato con lui. 21Scavarono un altro pozzo, ma quelli litigarono anche per questo ed egli lo chiamò Sitna. 22Si mosse di là e scavò un altro pozzo, per il quale non litigarono; allora egli lo chiamò Recobòt e disse: “Ora il Signore ci ha dato spazio libero, perché noi prosperiamo nella terra”. 23Di là salì a Bersabea. E in quella notte gli apparve il Signore e disse:

“Io sono il Dio di Abramo, tuo padre;
non temere, perché io sono con te:
ti benedirò e moltiplicherò la tua discendenza
a causa di Abramo, mio servo”.
25Allora egli costruì in quel luogo un altare e invocò il nome del Signore. Lì piantò la tenda, e i servi di Isacco scavarono un pozzo.
26Intanto Abimèlec da Gerar era andato da lui, insieme con Acuzzàt, suo consigliere, e Picol, capo del suo esercito. 27Isacco disse loro: “Perché siete venuti da me, mentre voi mi odiate e mi avete scacciato da voi?”. 28Gli risposero: “Abbiamo visto che il Signore è con te e abbiamo detto: vi sia tra noi un giuramento, tra noi e te, e concludiamo un’alleanza con te: 29tu non ci farai alcun male, come noi non ti abbiamo toccato e non ti abbiamo fatto se non del bene e ti abbiamo lasciato andare in pace. Tu sei ora un uomo benedetto dal Signore”. 30Allora imbandì loro un convito e mangiarono e bevvero. 31Alzatisi di buon mattino, si prestarono giuramento l’un l’altro, poi Isacco li congedò e partirono da lui in pace. 32Proprio in quel giorno arrivarono i servi di Isacco e lo informarono a proposito del pozzo che avevano scavato e gli dissero: “Abbiamo trovato l’acqua”. Allora egli lo chiamò Siba: per questo la città si chiama Bersabea ancora oggi. 34Quando Esaù ebbe quarant’anni, prese in moglie Giuditta, figlia di Beerì l’Ittita, e Basmat, figlia di Elon l’Ittita.

Commento

Vedo che molti che commentano questi testi biblici fanno sempre due operazioni. La prima è il tentativo di mostrare come gli uomini biblici alla fine sono santi, quasi a dire che la colpa è sempre degli altri. La seconda operazione è quella di spiritualizzare tutti i testi. Per quanto riguarda il primo tentativo non sono molto d’accordo. Gli uomini di Isacco compreso lui, tendono in questo caso a litigare per i pozzi d’acqua. Poi i più deboli costruiscono alleanza con i più forti, in questo caso con Isacco. Diciamo che sono le solite storie degli uomini. la differenza forse degli uomini biblici e in generale degli uomini antichi è la capacità di arrivare ad un limite: meglio un’alleanza che la continua violenza. Il vero tema di oggi di fronte alla violenza è la mancanza del limite. Il potente si sente onnipotente. La seconda questione quella della spiritualizzazione è vera, ma a un patto. Non si tratta di trasformare tutto in spiritualità buona e slegata dalla realtà, ma si tratta di guardare la realtà con gli occhi di Dio. Il fatto che Isacco costruisce un altare non vuol dire che costruisce un luogo per il culto, ma uno spazio che gli ricorda che Dio chiede di vivere nella pace. questa è la vera spiritualità che dobbiamo costruire

Preghiamo

Preghiamo per Anna

2 pensieri su “mercoledì 23 febbraio

  1. sr Alida

    Guardare la realtà con gli occhi di Dio… Cosa significa anche oggi? La pace e l’uguaglianza è ciò che è essenziale e che Dio vuole.. Pregando per Anna chiediamo a Dio il dono della pace.

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  2. Elena

    Leggo storie di uomini, desideri di uomini, alleanze di uomini, controversie di uomini, trattative di uomini. E Dio come comun denominatore in tutte le vicende. Un Dio presente e discreto che lascia agli uomini le loro faccende, ma che promette la sua presenza e dà senso alle azioni degli uomini. Un Dio che suggella la pace e che ha cura di ogni credente.
    Preghiamo per Anna e per Mounir.

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