mercoledì 21 novembre

di | 20 Novembre 2018

giobbe - francesco betti gb.  7,14-21

[14]tu allora mi spaventi con sogni
e con fantasmi tu mi atterrisci.
[15]Preferirei essere soffocato,
la morte piuttosto che questi miei dolori!
[16]Io mi disfaccio, non vivrò più a lungo.
Lasciami, perché un soffio sono i miei giorni.
[17]Che è quest’uomo che tu nei fai tanto conto
e a lui rivolgi la tua attenzione
[18]e lo scruti ogni mattina
e ad ogni istante lo metti alla prova?
[19]Fino a quando da me non toglierai lo sguardo
e non mi lascerai inghiottire la saliva?
[20]Se ho peccato, che cosa ti ho fatto,
o custode dell’uomo?
Perché m’hai preso a bersaglio
e ti son diventato di peso?
[21]Perché non cancelli il mio peccato
e non dimentichi la mia iniquità?
Ben presto giacerò nella polvere,
mi cercherai, ma più non sarò!

Commento

Continuiamo a sentire il grido di Giobbe. Non c’è un insegnamento teologico in queste parole, non possiamo teorizzare una dottrina Qui c’è veramente la parola dell’uomo, l’effusione di uno spirito amareggiato, eppure riconosciamo in queste parole rivolte a Dio un legame di affetto. L’elemento che dà valore alla persona di Giobbe, al personaggio teatrale che il nostro autore ha raffigurato, è proprio la sua relazione affettuosa con Dio. Giobbe protesta, si arrabbia, litiga, urla, ma ha una relazione di affetto con Dio. Questa relazione affettiva manca negli amici di Giobbe i quali sono dei teorici, freddi calcolatori che conoscono una verità astratta ma non hanno una autentica relazione con Dio. Scopriremo alla fine che il segreto di Giobbe è proprio questa relazione che non vuole dire logica comprensione, spiegazione di tutto, ma vuol dire relazione di amicizia, magari tradita, incompresa, con questa angoscia, con un rapporto polemico. Giobbe litiga con Dio perché si sente legato a Dio, e questo è l’elemento positivo.

Preghiamo

Preghiamo per Matteo

3 pensieri su “mercoledì 21 novembre

  1. . Elena

    Forse proprio nella relazione sta il senso. Il dolore non ha chiuso questo legame, non lo ha reciso. Giobbe non si ritira, resta nella relazione, nonostante tutto. C’è una richiesta di perché, una richiesta che esprime un “basta”, c’è ancora uno sguardo verso il cielo. Uno sguardo di figlio verso il Padre. Quanto è forte questo legame con Te, Dio….
    Ricordo nella preghiera Anna, Lucia, Jimmi che affrontano il dolore e la paura. Tienili per mano, anche nella prova…

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  2. Luca

    Se ho peccato, che cosa ti ho fatto,
    o custode dell’uomo?

    Al di là del contenuto della domanda, nel tono ritrovo anch’io quanto dice don Sandro: è una frase che ricalca quelle dei litigi tra chi è intimamente legato e chiede all’altro “cosa ti ho fatto?”.
    Preghiamo per chi è in una fase di conflitto con sé, con gli altri, con Dio.

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  3. srAlida

    Che è quest’uomo ,che ne fai tanto conto…. ,lo scruti ogni mattina ….lo metti alla prova ,in questa frase in particolare ci vedo l’affetto che lega Giobbe a Dio ,pur lamentandosi ,quando si rompe un legame sopratutto con chi vuole il nostro bene ,e ci vuole bene ci spiace ancora di più .Grazie per le vostre riflessioni ,che ben mi chiariscono ,questo legame mi unisco alla preghiera per Matteo ,Anna ,Lucia ,Jimmi e per chi si trova in situazioni simili ,o è un pò in rotta con Dio .

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