14 I loro mandriani allora fuggirono, portarono la notizia nella città e nelle campagne e la gente venne a vedere che cosa fosse accaduto. Giunsero da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. 16 Quelli che avevano visto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. 17 Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio.18 Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. 19 Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». 20 Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.
Commento
Di fronte alla vittoria di Gesù sul male si notano come tre reazioni. La prima è dell’uomo posseduto dalla legione che finalmente guarito sta tranquillo, seduto, vestito e sano di mente. Non è indifferente questa nuova situazione dell’uomo finalmente guarito, possiamo dirlo con una semplice affermazione: è finalmente pacifico e rappacificato e quindi pronto ad affrontare il mondo e gli uomini in una maniera totalmente nuova. La seconda reazione è quella dei mandriani e della gente. Essi, quando vedono l’uomo guarito, sono pieni di paura e chiedono a Gesù di allontanarsi dalla loro città. Quella gente preferiva la normalità della vita, preferiva vedere l’uomo malato che guarito. Il motivo forse è dettato dal fatto che tutto quello che è nuovo, anche la vittoria sul male, fa paura, meglio il sempre tutto uguale. O forse anche perché quando l’uomo stava nella sua condizione di malato e relegato nei sepolcri non richiedeva nessun coinvolgimento relazionale. Stava la da solo e questo bastava. Adesso con questo uomo sano bisogna farci i conti. E per finire il desiderio dell’uomo guarito di stare con il Signore, cioè di essere discepolo del Signore. Gesù gli propone una cosa più grande ancora, va e diventa l’annunciatore della misericordia di Dio, diventa evangelizzatore. Tutti noi siamo chiamati a riconoscere e a lodare Dio perché il male può essere vinto e tutti noi dobbiamo diventare gli evangelizzatori, coloro che raccontano quello il Signore ha fatto per ciascuno e quanta misericordia ha usato per ogni uomo.
Preghiamo
Preghiamo per tutti coloro che sono evangelizzatori.
Davanti alla forza sanatrice di Gesù chiedo la preghiera di tutti per la nostra diocesi di Uniao da Vitória. In questi giorni sono stati sospesi a divinis due sacerdoti. Il Signore abbia pietà di loro e del popolo che rimane stordito di fronte a questi fatti.
Di fronte alla forza risanatrice di nGesu’,mi faccio solo una domanda : come avrei reagito personalmente? Forse mi sarei stupita ,si ,ma con un pò di riserva…Donami ,Signore, occhi e cuore illuminati per cogliere la tua opera in noi e attorno a noi ,per ringraziarti ,e dar voce alla tua misericordia..Di cuore , ricordo nella preghiera gli evangelizzatori e la diocesi e il popolo della diocesi di Uniao.