mercoledì 15 febbraio

di | 14 Febbraio 2017

trinità Matteo  9,32-34        

32 Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. 33 E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». 34 Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni».

Commento

L’elemento che permette la relazione con l’altro oltre al corpo è la parola. Essa conosce fragilità e forza. Fragilità perché non sempre è ascoltata, forza perché può essere autorevole. Essere presi del demone che ti rende muto vuol dire essere presi dalla paura di parlare, dalla paura ad usare le parola. Come posso annunciare la parola se sono preso dal mutismo della parola?  Infatti solo il dono-miracolo della Parola apre la possibilità che Gesù possa giungere sino ai confini della terra, ad ogni uomo e donna, ad ogni cultura e vicenda, ad ogni tradizione come ad ogni fede o non fede. Ma la  cosa che più colpisce è  che il dono così originale e unico del vangelo rischia di rendere muto l’uomo. Non per colpa del vangelo, ma a causa dell’impossibilità di trovare parole adeguate per testimoniare con le parole e con la vita il vangelo stesso di Gesù.  Il mutismo della parola è così forte che talvolta sembra investire un’intera comunità cristiana e magari l’intera vita di un uomo che a quella Parola ha voluto generosamente dedicare il più e il meglio di sé. Capite dunque come non ci deve stupire che questo “mutismo” sia il dramma che più profondamente accompagna la presenza del Vangelo nella storia dell’umanità. Come dunque solo per grazia si può “vedere”, così solo per grazia si può “parlare”.  In questa situazione così delicata in cui le parole possono essere demoni muti si tratta di  manifestare e comunicare con gioia la bellezza sempre attuale della Parola di Gesù.

Preghiamo

Preghiamo per Marco

4 pensieri su “mercoledì 15 febbraio

  1. Elena

    Mi colpisce sempre la diffidenza di chi non ha il cuore libero e “sparla” di Gesù, mentre la Parola libera l’uomo dal suo male e dal suo mutismo. C’è sempre questo dubitare, questo denigrare, questo non credere ed ingigantire il dubbio. Che la parola, nel nostro cuore prima che sulla nostra bocca, sia una parola dettata dal rispetto e dalla misericordia, dalla comprensione e dalla delicatezza, e possa permetterci di incontrare l’altro e sciogliere ogni mutismo.
    A volte sono le nostre parole sbagliate a generare mostri, demoni….
    Preghiamo per Marco e per Maurizio e Sergio che oggi compiono gli anni.

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  2. sr Alida

    La parola fragile e forte allo stesso tempo..Come si può dire che Gesu’,scaccia demoni ,a nome del capo dei demoni e non cogliere invece la sua benefica presenza ?Solo per grazia si può avere vista e parola adeguate al momento …Un malato che non riesce piu’ a parlare ,fatica ad esprimere il suo vero bisogno di cura..Si può non avere parole perchè chiusi in sè stessi ..Si può non rispondere ad u8na provocazione ..
    Sipuò non rispondere a un saluto o una parola ad una persona perchè non siamo in accordo ..Si può parlare per manifestare l’opera di salvezza che il Signore compie ,o per la lieta notizia del Suo Vangelo ……….Mentre €€faccio memoria al mio cuore di questa forza e fragilità,chiedo ancora al Signore,ascolto per capire e farmi voce di chi non ha voce ,e il dono di una parola equa a tempo opportuno ,perchè quanti equivoci a volte per una parola sbagliata ? Mi nisco alla preghiera per Marco ,Maurizio ,Sergio e alle nostre intenzioni ..

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  3. sr Rita

    Il demonio muto. E’ muto chi non riesce ad ascoltare. Quanti mutismi incontriamo in noi negli altri. Silenzi che non hanno nulla a che fare con l’ascolto interiore, con la riflessione. Silenzi che sono chiusura, ripiegamenti, sospetti. Preghiamo affinché le nostre labbra sia aperte per comunicare il bene che nasce dall’ascolto e per manifestare lo stupore di fronte all’opera di Dio. Ieri sono rientrate le nostre bambine e adolescenti ed oggi riapre l’anno scolastico Una preghiera e per loro e per noi.

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  4. Silvia

    Ridonare vista e ridonare la parola è vitale! Ridonare la vista a chi è cieco nel cuore e nell’anima a chi è nel buio, é dare orizzonti di speranza, respiri di cielo, é ridare vita in fondo. Ridonare parola a chi ha perso ogni parola, donare una parola buona ha chi si sente fallito, é ridare dignità, aiutare a riscoprirla, é in fondo ridare vita! Signore fa che anche noi sul tuo esempio sappiamo essere gli uni per gli altri vista e parola!
    Buona giornata!

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