mercoledì 1 maggio

di | 30 Aprile 2024

Mc. 4,13-20

13 Continuò dicendo loro: «Se non comprendete questa parabola, come potrete capire tutte le altre parabole? 14 Il seminatore semina la parola. 15 Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la parola; ma quando l’ascoltano, subito viene satana, e porta via la parola seminata in loro. 16 Similmente quelli che ricevono il seme sulle pietre sono coloro che, quando ascoltano la parola, subito l’accolgono con gioia, 17 ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della parola, subito si abbattono. 18 Altri sono quelli che ricevono il seme tra le spine: sono coloro che hanno ascoltato la parola, 19 ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e l’inganno della ricchezza e tutte le altre bramosie, soffocano la parola e questa rimane senza frutto. 20 Quelli poi che ricevono il seme su un terreno buono, sono coloro che ascoltano la parola, l’accolgono e portano frutto nella misura chi del trenta, chi del sessanta, chi del cento per uno».

Commento

E siamo alla spiegazione vera e propria della parabola. I vari terreni fanno riferimento alle vicende delle comunità cristiane del tempo di Marco. Possiamo tentare una forma di spiegazione per adattare ai nostri giorni senza snaturare la parabola stessa? Ci proviamo sperando di riuscirci. Provo ad immaginare Gesù che parla a noi tutti e dice: una persona innovatrice aveva avviato tante start up, la maggior parte vennero divorate dai rovi della burocrazia e dai sassi della corruzione, una di esse andò a buon fine e produsse tantissimo. Questa che andò a buon fine ha trovato il terreno buono della solidarietà, della rete, dell’onestà. La forza di queste parabole è anche quella di saper passare dal campo del seminatore, al campo del capitale e, come serve un terreno buono per far spuntare il grano, così serve un capitale buono per produrre profitto buono e utile per tutti. Non so se è una spiegazione  efficace, ma Gesù in quella parabola non vedeva solo il male che sta nel cuore dell’uomo, ma anche il male che stava e sta dentro il mondo. Isaia profeta al riguardo diceva: guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene.

Preghiamo

oggi primo maggio preghiamo per il mondo del lavoro.

3 pensieri su “mercoledì 1 maggio

  1. sr Alida

    Solo il Signore può conoscere i terreni delle varie società e aziende, ei terreni che abitano o si alternano nei nostri cuori. Signore crea in noi, aiutaci ad avere un po’ di terreno buono. Per il mondo del lavoro preghiamo e anche Maria accompagni ancor di più i nostri giorni.

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  2. Elena

    Posso solo pensare che sia la grazia del Signore a trovare quel poco di terra che basta a fare germogliare un solo seme. Ma Lui solo sa trovarlo nel terreno accidentato delle nostre esistenze. E già questo è un miracolo!
    Una preghiera per il mondo del lavoro e per i giovani e tutti coloro che ancora vivono nella precarietà.

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  3. Claudia Curti

    Sogniamo un lavoro buono, che nobiliti l’uomo e la terra li renda partecipi della creazione, che questo sogno che è anche quello di Dio possa un giorno realizzarsi! Dio converti il mio cuore, il mio pensiero e tutta me stessa.

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