martedì 7 febbraio

di | 6 Febbraio 2023

Levarono le tende da Elìm e tutta la comunità degli Israeliti arrivò al deserto di Sin, che si trova tra Elìm e il Sinai, il quindici del secondo mese dopo la loro uscita dalla terra d’Egitto. Nel deserto tutta la comunità degli Israeliti mormorò contro Mosè e contro Aronne. 3Gli Israeliti dissero loro: “Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto, quando eravamo seduti presso la pentola della carne, mangiando pane a sazietà! Invece ci avete fatto uscire in questo deserto per far morire di fame tutta questa moltitudine”. 4Allora il Signore disse a Mosè: “Ecco, io sto per far piovere pane dal cielo per voi: il popolo uscirà a raccoglierne ogni giorno la razione di un giorno, perché io lo metta alla prova, per vedere se cammina o no secondo la mia legge. 5Ma il sesto giorno, quando prepareranno quello che dovranno portare a casa, sarà il doppio di ciò che avranno raccolto ogni altro giorno”. 6Mosè e Aronne dissero a tutti gli Israeliti: “Questa sera saprete che il Signore vi ha fatto uscire dalla terra d’Egitto 7e domani mattina vedrete la gloria del Signore, poiché egli ha inteso le vostre mormorazioni contro di lui. Noi infatti che cosa siamo, perché mormoriate contro di noi?”. 8Mosè disse: “Quando il Signore vi darà alla sera la carne da mangiare e alla mattina il pane a sazietà, sarà perché il Signore ha inteso le mormorazioni con le quali mormorate contro di lui. Noi infatti che cosa siamo? Non contro di noi vanno le vostre mormorazioni, ma contro il Signore”. 9Mosè disse ad Aronne: “Da’ questo comando a tutta la comunità degli Israeliti: “Avvicinatevi alla presenza del Signore, perché egli ha inteso le vostre mormorazioni!””. 10Ora, mentre Aronne parlava a tutta la comunità degli Israeliti, essi si voltarono verso il deserto: ed ecco, la gloria del Signore si manifestò attraverso la nube. 11Il Signore disse a Mosè: “Ho inteso la mormorazione degli Israeliti. Parla loro così: “Al tramonto mangerete carne e alla mattina vi sazierete di pane; saprete che io sono il Signore, vostro Dio””. 13La sera le quaglie salirono e coprirono l’accampamento; al mattino c’era uno strato di rugiada intorno all’accampamento. Quando lo strato di rugiada svanì, ecco, sulla superficie del deserto c’era una cosa fine e granulosa, minuta come è la brina sulla terra. 15Gli Israeliti la videro e si dissero l’un l’altro: “Che cos’è?”, perché non sapevano che cosa fosse. Mosè disse loro: “È il pane che il Signore vi ha dato in cibo. Ecco che cosa comanda il Signore: “Raccoglietene quanto ciascuno può mangiarne, un omer a testa, secondo il numero delle persone che sono con voi. Ne prenderete ciascuno per quelli della propria tenda””.

Commento

Nel viaggio si passa poi al deserto di Sin. Si leva l’accampamento e si cammina. La mormorazione del popolo questa volta è dovuta alla mancanza di cibo. È normale gridare quando c’è carestia, è normale fuggire quando non c’è pane. Ma qui la situazione è diversa, l’unica strada percorribile è il ritorno in Egitto, nelle mani del faraone. Sembra quasi che il popolo vuole tornare indietro, meglio in Egitto, qualcosa da mangiare c’era. Il popolo non aveva ancora conosciuto la legge del dono, la legge del pane donato che scende dal cielo. In Egitto aveva conosciuto solo la legge della produzione: tanti mattoni, un po’ di pane. Qui nel deserto devono imparare una altra legge, quella del pane donato dal cielo, quella del pane condiviso, quella del pane non sprecato, che basta per un solo giorno. Noi siamo abituati a fare scorta, nel deserto si cammina con l’essenziale, quello che basta per un giorno. il fenomeno della «manna» è una resina odorosa e dolce prodotta da due parassiti di una pianta (Tamarix mannifera) nella zona centrale del Sinai. Provenendo dall’Egitto, il popolo non poteva conoscere la manna, e si chiede: «Che cos’è?». E Mosè risponde: «È il pane che il Signore vi ha dato in cibo». Si impara a conoscere, si impara a riconoscere che tutto è dono di Dio e non solo produzione. Solo una regola viene imposta a questa manna, a questo dono dal cielo: che non deve essere sprecato e deve essere condiviso. Insomma la manna del deserto ci insegna che il profitto non genera vita, il dono genera vita

Preghiamo

Preghiamo per Luca

2 pensieri su “martedì 7 febbraio

  1. Elena

    Noi uomini e donne del mondo, nel mondo, da soli non ce la facciamo…. Abbiamo bisogno del dono di Dio. Oggi è il pane, cibo essenziale, e sono le quaglie. Poco, essenziale, cibo da non sprecare e da condividere. Così che ce ne sia per tutti, secondo necessità. Se anche oggi così fosse….
    Preghiamo per Luca e per le popolazioni colpite troppo duramente dal sisma in Turchia e in Siria.

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  2. srAlida

    Provvidenza ed essenzialità sono il dono di Dio al nostro quotidiano.. Se accolgo questi doni la gratitudine e la serenità sono a portata di mano… Preghiamo per Luca, per Arturo sche subendo un grosso intervento chirurgico, affidiamo il mistero del
    terremoto in Turchia , tutte le vittime e le conseguenze alla benevolenza forza e consolazione del Padre.

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