martedì 31 luglio

di | 31 Luglio 2018

1 corinti1 Cor 7,25-31                                            

25 Quanto alle vergini, non ho alcun comando dal Signore, ma do un consiglio, come uno che ha ottenuto misericordia dal Signore e merita fiducia. 26 Penso dunque che sia bene per l’uomo, a causa della presente necessità, di rimanere così. 27 Ti trovi legato a una donna? Non cercare di scioglierti. Sei sciolto da donna? Non andare a cercarla. 28 Però se ti sposi non fai peccato; e se la giovane prende marito, non fa peccato. Tuttavia costoro avranno tribolazioni nella carne, e io vorrei risparmiarvele. 29 Questo vi dico, fratelli: il tempo ormai si è fatto breve; d’ora innanzi, quelli che hanno moglie, vivano come se non l’avessero; 30 coloro che piangono, come se non piangessero e quelli che godono come se non godessero; quelli che comprano, come se non possedessero; 31 quelli che usano del mondo, come se non ne usassero appieno: perché passa la scena di questo mondo!

Commento

Non commento tutto il tema che Paolo in queste righe apre come un grande portale: quello della verginità, del celibato, del matrimonio. Faccio solo due piccole sottolineature.  I discepoli vivono la loro condizione di vita per Gesù, cioè lui è lo sposo praticamente. E in questa comunione con lui, che è il Signore, che ha significato tutto quello che l’uomo vive: tutto è ricerca della comunione di amore con il Signore. Che poi è ciò che deve fare ogni uomo: amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la sua forza. Anche perché il tempo si è fatto breve. Paolo non ci sta dicendo che manca poco alla fine, ma che abbiamo solo questo tempo da vivere. Sia che siamo sposati, celibi, malati o sani in qualsiasi situazione che il tempo ci regala da vivere sempre lo viviamo in comunione con il signore e con i fratelli. Paolo dichiara che avere salute, aver la tosse o non averla, aver la moglie o non averla, aver cattiva fama o non avere fama; vivere o morire è indifferente perché quel conta è un’altra cosa: è amare Dio,è quella la vita. Per cui se mi aiuta ad amare Dio una vita breve, ben venga la vita breve, se mi aiuta la vita lunga, ben venga quella lunga;. Ma né l’uno né l’altro è importante in sé. Perché quel che importa è un’altra cosa è l’assoluto: è il primo comandamento: Non avrai altro Dio all’infuori di me.

Preghiamo

Preghiamo per gli italiani possano ritrovare la gioia della solidarietà.

3 pensieri su “martedì 31 luglio

  1. srAlida

    Passa la scena di questo mondo…Nel Signore ha significato ciò che diciamo ,che pensiamo ,
    ,che facciamo ,tutto quel che viviamo ..basta che sia fatto con cuore e per il bene ….per amore
    Ci doni il Signore di essere consapevoli dei tesori che ci affida e ci guidi ….Prego con voi,per le intenzioni di oggi …

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  2. sr Rita

    …come se non….
    Vivere una realtà come non la si stesse vivendo…perché il definitivo è ALTRO. Allora essere contenti di quello che si è, sapendo di essere in riferimento a Cristo, rende la vita buona e serena. Le rinunce fanno parte del valore della scelta fatta. Che a tutti sia dato di perseverare nel proprio stato di vita.

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  3. . Elena

    Vivere la propria vita ed esserne consapevoli e contenti, sulla via indicata da Gesù, su una via giusta, corretta, solidale e condivisa con i fratelli, è anche il segreto per essere davvero felici e grati. Accettare la propria condizione e trasformarla in risorsa, restituisce gioia e pienezza anche quando le cose non vanno poi così bene. Non è romanticismo o faciloneria, non è una concezione della vita semplicistica, ma è un affidarsi al Padre che conosce tutti i perché e le ragioni del nostro vivere. È un atto di fede e di coraggio. Preghiamo per avere il coraggio di vivere, lasciando spazio al Signore dell’amore e della pienezza.

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