Salmo 1
Libro primo, Salmi 1-41
Due uomini, due vie, due destini
1 Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi,
che non si ferma nella via dei peccatori;
né si siede in compagnia degli schernitori;
2 ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE,
e su quella legge medita giorno e notte.
3 Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli,
il quale dà il suo frutto nella sua stagione,
e il cui fogliame non appassisce;
e tutto quello che fa, prospererà.
4 Non così gli empi,
anzi sono come pula che il vento disperde.
5 Perciò gli empi non reggeranno davanti al giudizio,
né i peccatori nell’assemblea dei giusti.
6 Poiché il SIGNORE conosce la via dei giusti,
ma la via degli empi conduce alla rovina.
Commento
Iniziamo una nuova avventura, la lettura e il commento del libro del 150 salmi. Li conosciamo per via della messa, della liturgia delle lodi, perché li infiliamo in tutte o quasi le celebrazioni. Proveremo a commentarli. Per ora un primo gruppo fino a pasqua e poi vediamo. Intanto per un paio di giorni troverete questo primo salmo perché voglio fare un po’ di introduzione a questi libro.
«Si rimane sorpresi a prima vista che nella Bibbia vi sia un libro di preghiere. La Bibbia non è infatti tutta una parola di Dio rivolta a noi? Ora le preghiere sono parole umane e perciò come possono trovarsi nella Bibbia? Se la Bibbia contiene un libro di preghiere, dobbiamo dedurre che la parola di Dio non è soltanto quella che egli vuole rivolgere a noi, ma è anche «quella che egli vuole sentirsi rivolgere da noi». Queste righe scritte da Dietrich Bonhoeffer, il teologo cristiano martire nel carcere nazista di Flossenbürg la mattina del sabato santo 1945, spiegano limpidamente al credente il significato di queste centocinquanta liriche che la tradizione ebraica ha chiamato Tehillim, «Lodi», e quella greca Psalmoi, «Inni da cantare con musica attraverso lo strumento del salterio. Da qui il nome salmi. Proprio perché parola dell’uomo questi carmi sono intrisi di lacrime e di sorrisi, di sofferenza e di speranza, di supplica e di ringraziamento e, nonostante la tradizionale attribuzione globale a Davide, il re della dinastia messianica, essi coprono un arco storico e letterario ampio quanto l’intera storia d’Israele. Si va, infatti, dal canto della tempesta «dai sette tuoni», un testo forse del XII sec. a.C. opera di un Israele appena approdato nella terra di Canaan, alla marcia militare dei Hasidim, «i pii» combattenti dell’epoca dei Maccabei nel 167-164 a.C. insomma un libro scritto nei secoli, con aggiunte di preghiere e salmi a secondo delle circostanze.
Preghiamo
Preghiamo per Roberto.
Bella l’idea di meditare i salmi e splendido questo primo salmo che ci pone davanti alla libertà: scegliere la via del bene o del male. Diventare alberi lungo le rive del fiume o pula che il vento disperde. Bellissima la frase di Bonhoeffer: Parola di Dio che scende tra noi e parla dell’uomo che sale l cielo. Un meraviglioso scambio. Il mondo delle relazioni divino-umane.
Oggi ho l’incontro della CRB( religiosi e religiose della nostra diocesi):: una preghiera.
Pregare e meditare attraverso i salmi, parole di uomini e donne rivolte a Dio, ci fa mantenere la relazione terra-cielo con Lui. Penso che l’uomo abbia bisogno di cantare la gioia e il dolore, lo stupore e ciò che scopre, che sente, che vive. Il mondo della musica esprime le nostre emozioni e i nostri sentimenti e ogni amore è accompagnato da un canto, una musica speciale per noi. Allora questi salmi accompagnino ed esprimano, rinfrescandolo un po’, anche il nostro amore per il Signore! Grazie don Sandro per questa opportunità di poesia!
Preghiamo per Maura, per Roberto, per i i religiosi e le religiose in Brasile, per il popolo venezuelano.
Beato l’uomo il cui diletto è nella legge del Signore…..Bello meditare sui salmi …grazie ,condivido i pensieri dei bei vostri commenti e mi unisco alla preghiera per il popolo venezuelano ,per i religiosi e religiose in Brasile e per Roberto ….