martedì 19 settembre

di | 18 Settembre 2017

scala di giacobbe – genesi 31,1-24                                                 

1 Ma Giacobbe venne a sapere che i figli di Làbano dicevano: «Giacobbe si è preso quanto era di nostro padre e con quanto era di nostro padre si è fatta tutta questa fortuna». 2 Giacobbe osservò anche la faccia di Làbano e si accorse che non era più verso di lui come prima. 3 Il Signore disse a Giacobbe: «Torna al paese dei tuoi padri, nella tua patria e io sarò con te». 4 Allora Giacobbe mandò a chiamare Rachele e Lia, in campagna presso il suo gregge 5 e disse loro: «Io mi accorgo dal volto di vostro padre che egli verso di me non è più come prima; eppure il Dio di mio padre è stato con me. 6 Voi stesse sapete che io ho servito vostro padre con tutte le forze, 7 mentre vostro padre si è beffato di me e ha cambiato dieci volte il mio salario; ma Dio non gli ha permesso di farmi del male. 8 Se egli diceva: Le bestie punteggiate saranno il tuo salario, tutto il gregge figliava bestie punteggiate; se diceva: Le bestie striate saranno il tuo salario, allora tutto il gregge figliava bestie striate. 9 Così Dio ha sottratto il bestiame a vostro padre e l’ha dato a me. 10 Una volta, quando il piccolo bestiame va in calore, io in sogno alzai gli occhi e vidi che i capri in procinto di montare le bestie erano striati, punteggiati e chiazzati. 11 L’angelo di Dio mi disse in sogno: Giacobbe! Risposi: Eccomi. 12 Riprese: Alza gli occhi e guarda: tutti i capri che montano le bestie sono striati, punteggiati e chiazzati, perché ho visto quanto Làbano ti fa. 13 Io sono il Dio di Betel, dove tu hai unto una stele e dove mi hai fatto un voto. Ora alzati, parti da questo paese e torna nella tua patria!». 14 Rachele e Lia gli risposero: «Abbiamo forse ancora una parte o una eredità nella casa di nostro padre? 15 Non siamo forse tenute in conto di straniere da parte sua, dal momento che ci ha vendute e si è anche mangiato il nostro danaro? 16 Tutta la ricchezza che Dio ha sottratto a nostro padre è nostra e dei nostri figli. Ora fa’ pure quanto Dio ti ha detto». 17 Allora Giacobbe si alzò, caricò i figli e le mogli sui cammelli 18 e condusse via tutto il bestiame e tutti gli averi che si era acquistati, il bestiame che si era acquistato in Paddan-Aram, per ritornare da Isacco, suo padre, nel paese di Canaan. 19 Làbano era andato a tosare il gregge e Rachele rubò gli idoli che appartenevano al padre. 20 Giacobbe eluse l’attenzione di Làbano l’Arameo, non avvertendolo che stava per fuggire; 21 così poté andarsene con tutti i suoi averi. Si alzò dunque, passò il fiume e si diresse verso le montagne di Gàlaad. 22 Al terzo giorno fu riferito a Làbano che Giacobbe era fuggito. 23 Allora egli prese con sé i suoi parenti, lo inseguì per sette giorni di cammino e lo raggiunse sulle montagne di Gàlaad. 24 Ma Dio venne da Làbano l’Arameo in un sogno notturno e gli disse: «Bada di non dir niente a Giacobbe, proprio nulla!».

Commento

Le questioni dei conflitti per le ricchezze all’interno delle famiglie sono cose note e che appartengono a tutti i tempi. E così anche per Labano e Giacobbe vale la stessa regola: le ricchezze producono conflitti. Questo vale anche per il buon Giacobbe che aveva avuto la visione della scala che saliva e scendeva dal cielo. Nessun uomo è esente da conflitti. E tutti gli uomini hanno bisogno di un mediatore per affrontare i conflitti. Vedremo chi sarà il mediatore tra Labano e Giacobbe. Quando ci sono conflitti ognuno racconta la propria versione come ha fatto Giacobbe con le moglie contro Labano. Come in ogni conflitto si vorrebbe risolvere il tutto con la violenza e la forza come ha fatto Labano che si mette a rincorrere Giacobbe. Come in ogni conflitto la verità fa fatica a venire a galla e vi è un’accusa reciproca costante. Ma vi è un momento del conflitto che è cruciale: o arrivi alla violenza o qualcuno ti invita a fermarti, come ha fatto Dio con Labano. Il conflitto lo si supera in uno sguardo, in un incontro, in parole di riconciliazione. Per il momento il testo ci racconta del conflitto, cioè ci racconta di una cosa naturale: l’uomo è fatto così. Non è fatto per l’altro, ma contro l’altro. Il per l’altro è la grande conquista o il grande dono soprannaturale che un uomo come Giacobbe lentamente impara a scoprire.

Preghiamo

Preghiamo per Alex

2 pensieri su “martedì 19 settembre

  1. sr Rita

    Signore liberaci dall’inganno e lasca che il nostro sguardo possa stare davanti ad ogni fratello con semplicità e verità.

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  2. . Elena

    Quanta fatica nelle relazioni familiari ed intorno a tanti interessi. Anche nella mia numerosa ed aticolata famiglia si muovono correnti complesse dopo la morte della mamma. Prego per la giusta parola, per lo sguardo limpido, per un cuore leggero ed una vita non sempre così faticosa. Prego per la mia famiglia, per Alex e per don Piero, il nostro parroco.

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