35 Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36 Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37 Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 38 Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». 39 Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40 Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Commento
Credo di intravedere in queste parola del vangelo di oggi, non un merito, non un arrabbiatura degli altri discepoli per quanto hanno detto Giovanni e Giacomo. Ci vedo piuttosto un orientamento, un senso chiaro della vita. Il dono che vuole fare Gesù ai suoi amici e a tutti noi è il senso pieno della vita come vita donata, offerta, spesa. E questo è il segreto e lo splendore di una vita guidata dall’Amore. Questo è il dono più grande che ci ha fatto il Signore: una vita da donare e che ha affidato alla nostra responsabilità. Anche per Giacomo e Giovanni deve diventare importante cogliere tutto il senso altissimo della loro vita, che tale è per ogni uomo e ogni donna del mondo, senza rischiare di riconoscerne la validità solo in riferimento al “premio” finale, al merito del paradiso. Il dono di oggi è dunque l’invito ad una conversione che ci renda lieti e appagati nel nostro cammino dietro a Gesù, condividendone il sacrificio d’amore e della vita come dono.
Preghiamo
Preghiamo per Sergio che compie gli anni e che è in cammino verso Santiago.
I discepoli chiedono una cosa grossa, importante, a Gesù. Quando chiedo una cosa importante a qualcuno , è perché penso di mettere molto in gioco, ed io stessa sono in gioco in modo importante! Per chiedere una cosa tanto grande,mi vien da pensare, lo conoscevano bene, si sentivano davvero intimi con Lui o erano avventati sognatori? Forse non erano del tutto consapevoli e mancava, alla loro esperienza, qualche passaggio. Però sapevano di appartenere a Gesù. Mangiavano, dormivano, camminavano, pregavano.con Lui e assistevano ad ogni istante della vita del loro amico e se ne sentivano parte. Erano in gioco con Lui, come esseri umani e si sono giocati la salvezza. Forse sapevano solo di appartenegli, di farne parte, e già questo è un bel sentire. È bello sapere di appartenere a qualcuno e allora osi anche chiedere qualcosa di grande che implica un futuro…. e tanta fiducia!
Auguri Sergio e buon cammino!
Vorrei ricordare nella preghiera tutti coloro che si spendono per gli altri nei suggerimenti creativi del Padre!
Elena
Penso a come nel concreto di ogni giorno ,ci scontriamo con il pensiero dell’ideale,e in quello dell’immediato del vivere..Puntare in alto va bene ,ma anche rimanere con i piedi per terra ,anche.Donaci ,Signore ,il senso e il gusto di vivere che stà nell’offerta, nel dono,quel qualcosa che ci rende,essenziali,umili ,sereni ,piccoli ,contenti di rimanere sulla Tua strada.
Bandisci da noi la paura e le resistenze al Tuo amore…A Sergio,auguri e buon cammino Voglio ricordare i giovani ,che si apprestano a una scelta di vita ..per tutte le persone che chiedono la nostra preghiera ,perchè malate o in difficoltà…
Cosa volete che io faccia per voi? Bella domanda! Quante volte le nostre bambine mi si avvicinano, chiedono la mia attenzione. irmà…irmà… Ed io a loro: cosa vuoi? Nada….e mi si attaccano alla gonna o mi siedono in Braccio. Spesso il nostro chiedere, non ha contenuti particolari, solo il bisogno di stare con qualcuno che ci voglia bene, che ci rassicuri. Penso al desiderio dei discepoli di stare col maestro…. Signore, ti affido Lucia, Adalberto, Tiziana, Wilma e tanti altri che chiedono di star loro vicino perché hanno bisogno di te.