ma dove siamo finiti?

di | 1 Novembre 2023

Piove e piove tanto. Qui si tratta di non annegare nel fiume di acqua che è caduta dalle parti di Rosciano. Ma forse non si tratta di cercare di non annegare nel fiume di acqua caduta dal cielo, in qualche modo con quella ce la caviamo di sicuro. Forse il tema è un altro. Rischiamo di essere travolti da un uragano che si chiama vendetta, un uragano che sta travolgendo il mondo, un uragano che sta coinvolgendo tutto e tutti. quello che sto vedendo in Palestina non è più giustizia di fronte al male assoluto compiuto il giorno 7 ottobre contro Israele. Quello che stiamo vedendo è una forma di ritorsione che con la scusa di stanare tutti i terroristi sta massacrando tutto e tutti. ormai siamo a 8.000 vittime. Leggo che è l’equivalente del genocidio di Srebrenica. Save the children certifica di 3,200 uccisi. E poi ci sono queste parole terribili di Mark Regev, consigliere di BenjaminNetanyahu: “Hamas ha commesso crimini contro l’umanità e sentirà la nostra ira, la vendetta inizia stanotte”. Qui non si tratta di giustizia, di una guerra tra due fronti, qui abbiamo superato tutti i limiti del diritto umanitario e della pietà umana. Ma dove siamo finiti? Stiamo per essere travolti da questo uragano di ira e di vendetta? La vendetta non farà altro che allargare la tragedia, perché ci sarà vendetta su vendetta. Chi fermerà questa catena di ira e di odio? E poi ci sarà il venerdì della rabbia nel mondo arabo, non il venerdì della pace, ma della rabbia. E via dicendo in una catena di violenza che nasce da ira e vendetta. Per inciso:  perché nelle nostre parrocchie invece di prendersela in maniera scomposta contro la festa di halloween non lavoriamo seriamente per costruire pace e non violenza? Giovedì sera ci sarà a Bergamo il presidio per la pace, io ci andrò. Mi interessa di più il presidio della pace che brontolare contro la festa di hallowen.

2 pensieri su “ma dove siamo finiti?

  1. Sabrina

    Grazie Don Sandro, é difficile reagire alla paura che fa schierare le persone, che per convenienza economica continua a dividere il mondo tra Occidente , Oriente e terzo mondo, sarebbe molto più facile e conveniente stare dalla parte dei ricchi, ma il mondo nuovo chiede una fusione, é giusto combattere il terrorismo così come ogni forma di prepotenza che viene da entrambe le parti in causa, spero ancora in un mondo inclusivo e condiviso ma ognuno di noi dovrà rinunciare ai privilegi e ai benefici per condividere il posto sulla terra, due popoli due stati potrebbe essere una soluzione ma solo se il mondo politico e religioso deciderà di condividere spazi e tempi. É il tempo di condividere non di dividere, é il tempo di chiamarci tutti fratelli, altrimenti non ci sarà un futuro, anche da noi potrebbe arrivare il momento in cui le risorse scarseggieranno, e se ci troveremo impreparati e non avremo una strategia comune saranno tempi duri. Io mi sono sempre domandata come i popoli poveri riescano a sopravvivere in condizioni ai limiti, …e ancora me lo chiedo…la conoscenza serve per aprire il cuore alla differenza. Mi piacerebbe essere al vs fianco giovedì…per la Pace tra popoli e religioni.

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  2. Miriam

    Grazie per la riflessione e per il commento…condivido… occorre avere un pensiero critico spesso…soprattutto ora e non temere di andare controcorrente…visto che la” corrente ” porta a disastri.

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