lunedì 6 novembre

di | 5 Novembre 2023

Matteo 26, 57-68

Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani. 58Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.
I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte; 60ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due, che affermarono: “Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni””. 62Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?”. 63Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: “Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio”. “Tu l’hai detto – gli rispose Gesù -; anzi io vi dico:
d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomoseduto alla destra della Potenza
e venire sulle nubi del cielo“.
Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: “Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; che ve ne pare?”. E quelli risposero: “È reo di morte!”. 67Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono, 68dicendo: “Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?”.

Commento

Gesù viene condotto nel palazzo del sommo sacerdote Caifa. Di fatto il signore Gesù subirà due processi. Quello presso il palazzo del sommo sacerdote e poi quello di fronte a Pilato. Di fatto era il governatore che poteva stabilire o meno la pena di morte. Il primo passaggio è di fronte al sommo sacerdote e  tutto il sinedrio, il tribunale ebraico. Vengono portate una serie di testimonianze false. La legge ebraica prevedeva che ci volevano due testimoni per condannare una persona. Ecco perché i sommi sacerdoti cercavano testimoni contro di lui, ma arrivano solo false testimonianze. Allora arriva la domanda diretta del sommo sacerdote: “Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio” e Gesù nella sua riposta è altrettanto diretto: tu lo dici. Questo è sufficiente per il sommo sacerdote per accusare Gesù di bestemmia. Nessuno poteva dichiararsi il Cristo, il messia. E Caifa si straccia le vesti. Questo gesto non è un gesto di rabbia, ma un gesto rituale che dichiara che quanto detto e fatto è un abominio, una bestemmia che merita la morte. Da qui in avanti il Vangelo di Matteo mostra come viene trattato Gesù: sputi in faccia, percosse, berle con le parole ironiche: fai il profeta.

Preghiamo

Preghiamo per ogni ammalato.

2 pensieri su “lunedì 6 novembre

  1. sr Alida

    Certo che anche oggi le persecuzioni, le guerre non finiscono mai, Gesù è così uomo che ha provato di tutto in vita e per come è morto.. E ancora una volta mi chiedo perché siam così contro la vita? Per ogni ammalato preghiamo.

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  2. Elena

    Gesù va fino in fondo, affronta la vita e la morte con dignità e umanità. Non rinnega di essere l’Amato, non rinnega di essere il Salvatore dell’umanità, non rinnega di essere Figlio di Dio e attraversa la crudeltà degli uomini fino ad una morte ingiusta, cruenta e violenta.
    Ci ha amati fino a questo punto….fino in fondo!
    Abbi pietà, Signore, di tutto ciò che di brutto contiene il nostro cuore!
    Prego con voi.

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