Siracide 15,1-10
1 Chi teme il Signore farà tutto questo,
chi è saldo nella legge otterrà la sapienza.
2Ella gli andrà incontro come una madre,
lo accoglierà come una vergine sposa;
3lo nutrirà con il pane dell’intelligenza
e lo disseterà con l’acqua della sapienza.
4Egli si appoggerà a lei e non vacillerà,
a lei si affiderà e non resterà confuso.
5Ella lo innalzerà sopra i suoi compagni
e gli farà aprire bocca in mezzo all’assemblea.
6Troverà gioia e una corona di esultanza
e un nome eterno egli erediterà.
7Gli stolti non raggiungeranno mai la sapienza
e i peccatori non la contempleranno mai.
8Ella sta lontana dagli arroganti,
e i bugiardi non si ricorderanno di lei.
9La lode non si addice in bocca al peccatore,
perché non gli è stata concessa dal Signore.
10La lode infatti va celebrata con sapienza
ed è il Signore che la dirige.
commento
il versetto 1 sta un po’ al centro di questo capitolo e forse anche al centro del libro. Timore di Dio e sapienza cammino insieme, si danno la mano e si sostengono reciprocamente. Il libro del Siracide dice che la motivazione che sostiene questa affermazione sta nel fatto che ambedue sono dono del Signore. Io provo a spiegare così. L’uomo ha bisogno di definirsi, di pensarsi realizzato, di essere in grado di relazionarsi in maniera buona con stesso e con gli altri. I due eccessi negativi a questa visione sono o la presunzione di una autorealizazione o una poca stima di sé. Considerare che esiste una sapienza fuori di sé che è donata e che va cercata nel profondo del cuore e che esiste un timore del Signore che mi fa sentire la vera dimensione di figlio amato è il modo migliore per arrivare a una piena realizzazione di sé. Le due immagini della sapienza come sposa e madre non fanno altro che specificare meglio questa situazione. Secondo la concezione biblica madre e sposa portano gioia e vita. Quindi se la sapienza è paragonata a madre e sposa essa non può che portare gioia. Il risultato di questa ricerca del dono della sapienza e del timore del Signore è la gioia per una vita vissuta in pienezza. È così grande questa gioia che va celebrata come lode al creatore, a colui che dona la sapienza, al Signore.
Preghiamo
Preghiamo per mio zio Giuseppe che ci ha lasciati oggi. Una preghiera anche per Mirella sua moglie.
Che bello aspirare alla sapienza che viene da ciò che è buono e giusto, che è dono del Signore. In essa una vita vissuta con rispetto ed attenzione. Là dove io non arrivo, arriva Tu per me. Là dove io mi inceppo, sciogli il mio pensiero e la mia anima. Aiutami a crescere nel desiderio della vera sapienza, umile e discreta, capace di intelligenza e vera umanità, di gioia e di comprensione.
Una preghiera per Giuseppe, Mirella e per quanti restano soli dopo il ritorno al Padre dei propri cari.
“Ella gli andrà incontro come una madre, lo accoglierà come una vergine sposa; lo nutrirà con il pane dell’intelligenza e lo disseterà con l’acqua della sapienza.”
Non conosco tuo zio Giuseppe, Don Sandro, ma mi piace immagarlo così al suo ingresso nella compagnia di Dio. A questo punto della vita l’autorealizzazione si compie per grazia.
Che il Signore accompagni anche il nostro cammino verso la Sapienza e ci renda intelligenti abbastanza per distinguerla dalle altre sapienze.
la Sapienza come una madre viene incontro ,disseta,accoglie ,nutre,è un appoggio ,a lei ci si affida …Questi primi versi della Parola ,sulla sapienza e il timore di Dio sono molto belli ,e mi piace farli risuonare,come il saperci figli amati ,da Dio che ci conduce .nel cammino di relazioni buone ,di gesti dettati dall’Amore per gli altri..Grazie ,Signore per tutti i doni e le possibilità che ci concedi ,fà che ce ne serviamo con libero cuore .Mi unisco alla preghiera per i seminaristi del Brasile..e per lo zio Giuseppe e la moglie Mirella , perchè lui gusti la vera pace in Dio ,lei la consolazione divina .,