lunedì 4 marzo

di | 3 Marzo 2024

Ez. 37,1-14

1 La mano del SIGNORE fu sopra di me e il SIGNORE mi trasportò mediante lo Spirito e mi depose in mezzo a una valle piena d’ossa. 2 Mi fece passare presso di esse, tutt’attorno; ecco erano numerosissime sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche. 3 Mi disse: «Figlio d’uomo, queste ossa potrebbero rivivere?» E io risposi: «Signore, DIO, tu lo sai». 4 Egli mi disse: «Profetizza su queste ossa, e di’ loro: “Ossa secche, ascoltate la parola del SIGNORE!” 5 Così dice il Signore, DIO, a queste ossa: “Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete; 6 metterò su di voi dei muscoli, farò nascere su di voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in voi lo spirito, e rivivrete; e conoscerete che io sono il SIGNORE”». 7 Io profetizzai come mi era stato comandato; e come io profetizzavo, si fece un rumore; ed ecco un movimento: le ossa si accostarono le une alle altre. 8 Io guardai, ed ecco venire su di esse dei muscoli, crescervi la carne, e la pelle ricoprirle; ma non c’era in esse nessuno spirito. 9 Allora egli mi disse: «Profetizza allo Spirito, profetizza figlio d’uomo, e di’ allo Spirito: Così parla il Signore, DIO: “Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa’ che rivivano!”». 10 Io profetizzai, come egli mi aveva comandato, e lo Spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo.
11 Egli mi disse: «Figlio d’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele. Ecco, essi dicono: “Le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti!” 12 Perciò, profetizza e di’ loro: Così parla il Signore, DIO: “Ecco, io aprirò le vostre tombe, vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d’Israele. 13 Voi conoscerete che io sono il SIGNORE, quando aprirò le vostre tombe e vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio! 14 E metterò in voi il mio Spirito, e voi tornerete in vita; vi porrò sul vostro suolo, e conoscerete che io, il SIGNORE, ho parlato e ho messo la cosa in atto”, dice il SIGNORE».

Commento

Questa è forse la visione di Ezechiele più conosciuta e forse la più bella. Insieme a quella del cuore di carne e dell’acqua che esce dal tempio che vedremo, sono il grande segno della speranza per questo popolo in esilio. Forse Ezechiele non ha osato, ma in queste parole qualcuno ci ha letto anche una visione della resurrezione. Il popolo in esilio è come quella valle con tutte quelle ossa. Il popolo ha bisogno di un soffio di vita, di uno spirito che ricompone la speranza e la vita degli uomini affranti dall’esilio. Questa di Ezechiele è una rilettura personalissima della creazione iniziale, dove lo spirito di Dio soffiando sul caos primordiale crea l’universo. Ezechiele ha un dono straordinario: riesce a riconosce dove soffia lo spirito che ricrea la speranza ma non solo riesce a trovarlo ma lo annuncia, lo vive, sente che è presenza viva che da la vita. Ezechiele è il profeta dello spirito che soffia e da la vita. questo spirito è detto Ruah, che significa soffio di vita. il cuore nuovo di cui ci ha parlato lo si può ricevere in dono solo grazie allo spirito soffio di Dio. È straordinaria questa pagina. Il tempo può essere cattivo, può regalare dolore, esilio, distruzione, ma il soffio di Dio può creare qualcosa di completamente nuovo. Queste ossa che tornano a vivere sono la Pentecoste dell’Antico Testamento. Una chiesa impaurita e morta sul Golgota che torna a vivere e collettivamente risorge; un popolo distrutto e umiliato che spera ancora in una nuova-antica promessa.

Preghiamo

Preghiamo per tutti coloro che sono nel dolore

2 pensieri su “lunedì 4 marzo

  1. sr Alida

    Ricomporre la speranza in un popolo provato, che ha fame e sete non solo del cibo che perisce, ma dello spirito che ci ricrea ogni mattino… Signore ricomponi la speranza in me, ogni volta, ti ringrazio, aiutami ogni giorno così come sono a donarla a chi mi vive accanto. Per quanti sono nel dolore ti prego.

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  2. Elena

    Ricominciare a vivere, uno spirito di vita che fa rinascere tutto ciò che era perduto, morto, abbandonato, prosciugato. È la nostra speranza di credenti. È il soffio stesso che ci conduce nuovamente a Te, Signore, perché possiamo tornare a vivere, anche dopo le esperienze più dure e dolorose di distacco da Te. Accoglici…
    Prego per chi è nel dolore!

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