lunedì 3 febbraio

di | 2 Febbraio 2020

Lc 10,17-20      

17I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». 18Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. 19Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. 20Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

Commento

Solo l’evangelista Luca ricorda in termini precisi questo dialogo tra Gesù e i settantadue che Egli ha mandato a portare il suo Vangelo. La “gioia” è il sentimento che domina il nostro testo, e quindi l’insegnamento sapienziale del Signore circa i motivi più profondi della gioia cristiana. “Pieni di gioia” tornano i discepoli, e ancora di gioia si parla con quel verbo reso in italiano con “rallegratevi”. I discepoli sono pieni di gioia per quello che essi hanno sperimentato non come potenza loro, ma come frutto della missione loro affidata da Gesù: “… anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. E Gesù non solo conferma, ma ulteriormente esalta l’evento dicendo di aver visto “Satana cadere dal cielo come una folgore”. A questo punto però Egli dà un orientamento al loro pensiero e al loro sentimento che costituisce una nota essenziale della vita cristiana: l’elezione divina! ”Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli. Questo è il punto fondamentale della nostra vita: l’elezione d’amore, il dono della vita di fede. In questa vita ci sono mansioni, compiti, doni ulteriori, peccati nostri, pentimenti…. Ma tutto è dentro al dono di Dio. Tutto ne è lo svolgimento e il compimento. Questo dono universale è quello che porta la Chiesa a pensarsi non più e non tanto in senso “piramidale” – Dio, Cristo, Madonna, Papa, Vescovi, Preti, Frati, Suore, semplici poveri fedeli… – ma come popolo, come assemblea, come unica grande famiglia dei figli di Dio, dove, a partire dalla grazia che ci accomuna, vi sono doni e ministeri diversi.

Preghiamo

Preghiamo per Giulio

3 pensieri su “lunedì 3 febbraio

  1. sr Alida

    . A questo punto però Egli dà un orientamento al loro pensiero e al loro sentimento che costituisce una nota essenziale della vita cristiana: l’elezione divina! ”Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli. Questo è il punto fondamentale della nostra vita: l’elezione d’amore, il dono della vita di fede. In questa vita ci sono mansioni, compiti, doni ulteriori, peccati nostri, pentimenti…. Ma tutto è dentro al dono di Dio. Tutto ne è lo svolgimento e il compimento. Questo dono universale è quello che porta la Chiesa a pensarsi non più e non tanto in senso “piramidale” – Dio, Cristo, Madonna, Papa, Vescovi, Preti, Frati, Suore, semplici poveri fedeli… – ma come popolo, come assemblea, come unica grande famiglia dei figli di Dio, dove, a partire dalla grazia che ci accomuna, vi sono doni e ministeri diversi.
    Questo tratto risuona in me più di altri Pregando per Giulio,chiedo al Signore Più consapevolezza di essere figlia

    Rispondi
  2. Elena

    Uniti, in comunione, nella grazia e per la grazia di Dio.
    Dio si fa dono in ognuno e porta una grande gioia!
    Mi soffermo spesso a meditare sulla gioia, su ciò che la suscita, su ciò che ce ne riempie o ce ne fa provare un po’….
    La gioia è uno stato di grazia, è un dono d’ amore profondo che rende bella la nostra vita, e ci rende grati per la vita che abbiamo e per ciò che di buono riusciamo a costruire, con l’aiuto di Dio! La gioia può colorare e profumare ogni nostra esperienza della presenza del Signore, se glielo permettiamo…. Perché penso sempre al Signore della tenerezza che vuole la nostra gioia in pienezza, non penso al Dio severo e duro pronto a colpire per ogni nostro errore. Credo in un Dio che apre le braccia affinché possa entrare nel suo amore e consumare il pianto per ritrovare la pace e la gioia…
    Prego per Giulio e per chi va cercando motivi di gioia. Il Signore apre le braccia per tutti….

    Rispondi
  3. Sr Rita

    “Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».
    Questa osservazione di Gesù mi interroga. dove poggia la mia gioia? Sui risultati della missione? Sulla stima degli altri? Il mio nome scritto in cielo parla di appartenenza, di comunione: doni ricevuti e da coltivare.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.