lunedì 24 febbraio

di | 23 Febbraio 2020

Lc 13,1-9   

1In quello stesso tempo si presentarono alcuni a riferirgli il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. 2Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? 3No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. 4O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? 5No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo». 6Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. 8Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».

Commento

Si apre un nuovo capitolo del vangelo di Luca e vengono citati due episodi di morte violenta: uno per il governo sanguinario di Pilato, e l’altro, riferito da Gesù stesso, un drammatico incidente. Episodi che tematizzano la morte e le domande angosciate che per essa salgono nel pensiero e nel cuore dell’uomo, e tra queste, istintivamente, l’ipotesi del legame tra questi eventi e le colpe di chi ne è travolto. Gesù nega questo legame, ma ne fa occasione per annunciare l’evento e il dono che Egli è venuto a portare: l’offerta di un cambiamento radicale della vita. E’ solo di Luca la memoria della piccola parabola qui narrata che vuole chiaramente mostrare il significato delle Parole dette prima da Gesù a proposito della conversione. La sorte dell’albero infruttuoso sembra voler ricordare e affermare il volto della giustizia divina. Una giustizia severa che cerca ed esige i frutti della sua opera e attua una giustizia che premia o punisce secondo il frutto o la sterilità della vita di ciascuno. Ed è a questo punto che, come all’improvviso, si pone la richiesta del misterioso vignaiolo che, incaricato  di eseguire la sentenza del padrone, gli chiede una dilazione di tempo, nel quale Lui stesso opererà per portare l’albero ad essere fruttuoso. Chi è questo vignaiolo? E’ Gesù! E’ il Verbo fatto carne che è venuto ad abitare in mezzo a noi. E’ il Figlio di Dio mandato non a condannare ma a salvare.

Preghiamo

Preghiamo per chi è malato

3 pensieri su “lunedì 24 febbraio

  1. Sr Rita

    Prenderci e dare il tempo per guarire, per migliore la condizione di vita, per maturare la propria identità. Questo è dovere sacro di ciascuno. Per questo abbiamo bisogno dello Spirito di Gesù.

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  2. Elena

    Mi è stato piantato nel giardino un vecchio pero, per salvarlo dallo sradicamento e dalla morte. Non ha dato frutto per due anni. Anche io mi sono data la possibilità di curarlo di più, potarlo nel modo giusto, concimarlo. L’estate scorsa ha dato moltissime pere. Forse gli alberi, come le persone, per essere salvate, hanno bisogno di più amore?
    Prego con voi per gli ammalati, e per chi si lascia terrorizzare dalla malattia, perché non vive sereno. Per Nicoletta, che chiede di essere ricordata al Signore.

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  3. sr Alida

    Il Signore si prende cura di noi per salvare la nostra vita ,per aiutarci a cambiare vita ,per un cammino di speranza per noi e per gli altri.Tienici vicino a Te Signore in tutte la vicende nostre e del mondo .Prego con voi per chi è malato …Per chi cerca il suo cammino ,per chi soccorre ,per Nicoletta

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