At 2,42-45
Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. 43 Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. 44 Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; 45 vendevano le loro proprietà e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.
Commento
Ecco uno dei quadri che descrivono come erano le comunità dei primi secoli. Può essere un quadro ideale dove sembra che tutto funziona al meglio. In realtà questi racconti sono come bilanciati da altri dove il sogno di una comunità perfetta è come bilanciata da una comunità che vive i suoi conflitti. Questi quadri descrittivi non ci servono per provare nostalgia di un tempo in cui la chiesa era perfetta, dove tutto andava bene, ma ci aiutano a comprendere quali sono le cose, gli elementi, i fondamenti che sostengono la comunità cristiana. Vi era un insegnamento fatto dagli apostoli e che era seguito con affetto dalla comunità. Vi era una comunione di intenti che non nega la diversità. Non era una comunione della verità o dei riti, ma una comunione di azioni, di scelte che sono condivise e vissute in comunione. Lo “spezzare il pane” è probabilmente il “cuore” della vita della comunità. Peraltro, come vedremo, la liturgia della nuova comunità non ha sostituito la preghiera del Tempio, ed è forse un gesto che, pur nella sua evidente importanza, viene celebrato nelle case. E poi ci sono le “preghiere” non mi sembra facile affermare che si tratta di preghiere diverse da quelle del resto del popolo ebraico. E poi vi è il timore di Dio, che è la consapevolezza profonda e seria della presenza di Dio stesso nella vicenda umana, e dunque della divina preziosità di ogni particolare di questa vita di fede, dove non c’è niente che non si debba cogliere e accogliere fuori dal mistero di Dio e della sua presenza tra noi. Questa è la comunità ideale. Ma questa è anche la comunità che ha fatto scelte ben precise e che cerca di praticarle. Magari in questo tempo difficile anche per le nostre comunità queste possono queste scelte possono tornare ad essere fondamentali.
Preghiamo
Preghiamo per tutti gli amministratori della cosa pubblica
Piccole cose, semplici e concrete, fatte insieme, fatte gli uni per gli altri. Questa l’essenza delle prime comunità cristiane. Quali sono le nostre ambizioni oggi, come esseri umani, come cristiani? Credo che i bisogni siano sempre gli stessi, ma quanto sono diverse le risposte che diamo oggi come comunità, e come singoli cristiani…
Non c’è niente che si debba accogliere o cogliere che nel mistero di Dio e della Sua presenza tra noi …Ringrazio il Signore per il dono della comunità in tutte le sue espressioni …Del dono della Chiesa e di farne parte …Oggi più che mai ringrazio il Signore per il dono della vita e di quella di mio nipote Daniele ,una preghiera per la mia conversione Grazie ! Mi unisco alla preghiera per gli amministratori pubblici ,e per ogni responsabile di comunità .