lunedì 13 gennaio

di | 12 Gennaio 2025

Ger. 4,14-31

Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme,
perché possa uscirne salva.
Fino a quando abiteranno in te
i tuoi pensieri d’iniquità?
Ecco, una voce reca la notizia da Dan,
annuncia la sventura dalle montagne di Èfraim.
16Annunciatelo alle nazioni, fatelo sapere a Gerusalemme:
“I nemici vengono da una terra lontana,
mandano urla contro le città di Giuda.
17Come guardiani di un campo l’hanno circondata,
perché si è ribellata contro di me”.
Oracolo del Signore.
18La tua condotta e le tue azioni
ti hanno causato tutto ciò.
Com’è amara la tua malvagità!
Ora ti penetra fino al cuore.
19Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato.
Mi scoppia il cuore in petto, mi batte forte;
non riesco più a tacere,
perché ho udito il suono del corno,
il grido di guerra.
20Si annuncia un disastro dopo l’altro:
tutta la terra è devastata.
A un tratto sono distrutte le mie tende,
in un attimo i miei padiglioni.
21Fino a quando dovrò vedere segnali
e udire il suono del corno?
22“Stolto è il mio popolo:
non mi conosce,
sono figli insipienti, senza intelligenza;
sono esperti nel fare il male,
ma non sanno compiere il bene”.
Guardai la terra, ed ecco vuoto e deserto,
i cieli, e non v’era luce.
24Guardai i monti, ed ecco tremavano
e tutti i colli ondeggiavano.
25Guardai, ed ecco non c’era nessuno
e tutti gli uccelli dell’aria erano volati via.
26Guardai, ed ecco il giardino era un deserto
e tutte le sue città erano state distrutte
dal Signore e dalla sua ira ardente.
27Poiché così dice il Signore:
“Tutta la terra sarà devastata,
ma non la distruggerò completamente.
28Pertanto la terra sarà in lutto
e il cielo si oscurerà:
l’ho detto e non mi pento,
l’ho pensato e non ritratterò”.
29Per lo strepito di cavalieri e di arcieri
tutti gli abitanti del paese sono in fuga,
entrano nelle grotte,
si nascondono nella folta boscaglia
e salgono sulle rupi.
Ogni città è abbandonata,
nessuno più vi abita.
30E tu, devastata, che cosa farai?
Anche se ti vestissi di scarlatto,
ti adornassi di fregi d’oro
e ti facessi gli occhi grandi con il bistro,
invano ti faresti bella.
I tuoi amanti ti disprezzano;
essi vogliono la tua vita.
Sento un grido come di donna nei dolori,
un urlo come di donna al primo parto;
è il grido della figlia di Sion,
che spasima e tende le mani:
“Guai a me! La mia vita soccombe
di fronte agli assassini”.

Commento

Lo possiamo dire: Geremia rinfaccia al popolo le proprie iniquità, infrangendo ogni ipocrisia e illusione. Una vera e propria sclerosi spirituale, cioè una vera e propria chiusura del cuore e della mente da parte del popolo che non vede la rovina imminente. Occorre una circoncisione del cuore.  È necessario, cioè, incidere in profondità la coscienza, perché il culto e la vita tornino a combaciare, abbracciando l’intera esistenza. Questo chiede continuamente Geremia. Lui che proviene da una famiglia sacerdotale sa che cosa è il culto, ma lui è anche colui che scruta la vita e la storia e conosce bene come il culto fine a se stesso non salva dal pericolo della storia. E allora chiede continuamente questa conversione che permette di unire culto e vita. chiede di portar dentro nel culto la vita per saper interpretare bene il tempo che si sta vivendo. Anche per noi vale la stessa cosa: unire culto e vita per leggere la storia e spiegarla nella direzione della giustizia e della pace. Le pareti del cuore di Geremia tremano al profilarsi dell’invasione babilonese. Il profeta ha un dolore lancinante, mentre il popolo vive invece distratto e illuso. «Non ci accadrà nulla di male – afferma la gente – non vedremo né spada né fame». Davvero i falsi profeti sono come un soffio di vento, commenta Geremia. Purtroppo è più facile seguire i falsi profeti che i veri profeti. I primi vengono chiamati salvatori mentre i veri profeti sono detti profeti di sventura.

Preghiamo

Preghiamo per chi è perseguitato

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