Possiamo essere in cammino, forse in eterno cammino. Questo ci può stare. Mi sembra che il problema si possa porre in altro modo. Non tanto se dobbiamo camminare o meno, quanto il come camminare. Quali sono le condizioni ideali per un cammino a vista, senza avere dei chiari punti di riferimento? Una delle condizioni fondamentali è quella del camminare leggeri; vi lascio due testi che ci aiutano a comprendere che cosa voglio dire. Il primo lo prendo dalla parola sacra. “Allora Mosè stese la mano sul mare. E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente, rendendolo asciutto; le acque si divisero. 22Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto, mentre le acque erano per loro un muro a destra e a sinistra.” Siamo nel libro dell’Esodo. Gli Israeliti fuggono dall’Egitto, entrano leggeri nel mar Rosso, e ne escono salvi. Veloci e leggeri. Il faraone entra con tutta la pesantezza delle sue armate. Quei carri e quei cavalli mi fanno venire in mente i grandi carri delle guerre di oggi. Questa armata potente rimane impantanata nel mar Rosso. Leggeri si viaggia, pesanti ci si impantana. Il secondo testo lo prendo da Alex langer: “più lento, più profondo, più lieve”, contro il più famoso detto più veloce, più in alto, più forte. Ancora una volta la leggerezza di un cammino. Come camminare oggi? Leggeri. Ma che cosa dobbiamo lasciare per essere leggeri? Credo che questa è più una riflessione personale: che cosa lascio a casa per camminare leggero? Prima ancora di chiedere alla chiesa di camminare leggera lasciando tante strutture, che cosa lascio io per essere leggero nel cammino?
Caro don Sandro,
Secondo me, una cosa che potrebbe alleggerire il nostro cammino, è NON portarsi appresso i pregiudizi.
Mi sa che quelli, pesano molto.
Una serena giornata a tutti.
Secondo me sono tante le cose che possiamo lasciare a casa per poter camminare leggeri: tutti i problemi mentali che ci frullano nella testa, rabbia, rancori, critiche, chiacchiere inutili, il bisogno di avere sotto controllo ciò che ci circonda a partire dal nostro operato a quello degli altri, la rigidità, la paura di lasciarsi andare, le aspettative che generano ansia. Penso che camminando leggeri si abbia un atteggiamento più aperto e disponibile ai cambiamenti. Ciao Don Sandro.