Ci ho pensato su un po’ prima di scrivere qualcosa sulle pecore; il perché è presto detto. Nella mia testa ci sono due versioni, due modi di pensare questo animale: il primo quello docile, che si trasforma nell’agnello sacrificale e sacrificato, il secondo quello dell’animale pecorone, quello che segue la massa, quello che non sa decidere mai e segue gli altri. noi lo diciamo di frequente. Sei un pecorone. Ma ne l’una, ne l’altra versione mi convincono troppo, anzi non mi convincono per niente. E allora visto che sopra la casa di Rosciano ce ne sono alcune di pecore, vado a fare due parole con loro. Arrivo davanti alla recinzione e le chiamo e subito un paio arrivano. “ma allora è vero che siete docili, che siete pecorone, che seguite il richiamo, visto che ad un fischio siete arrivate subito” la pecora che sta vicino a me risponde un po’ stizzita: “ eccone un altro che parte subito con i pregiudizi sulle pecore. Docili, pecorone e via dicendo.” Spiegami meglio la situazione” stamattina sono proprio attento al dialogo e all’ascolto. “vediamo di smontare i pregiudizi sulle pecore.” Ne arriva un’altra vicino alla rete e subito scatta ancora l’idea delle pecore un po’ pecorone, dove arriva una, arrivano le altre. La risposta mi spiazza un po’. “sulla questione del pecorone in fin dei conti voi umani da millenni, da quando eravamo libere nella savana, ci avete ammaestrato ed ormai sappiamo che dobbiamo stare insieme, unite, così ci state insegnando da millenni.” Rispondo un po’ stizzito: “ancora colpa di noi umani.” La terza pecora: “non rischiate di fare così anche tra di voi? Tutti uguali, tutti omologati, la pubblicità vi rende così. La globalizzazione vi fa pensare che l’unico modello vero è quello che va alla grande, che va in quel momento. E voi un po’ vi adeguate.” Pensavo ad un dialogo vincente, in fin dei conto sono solo tre pecore, ed invece mi ritrovo tre pecore intelligenti. Allora rilancio: “ e sulla questione che siete docili?” la prima pecora mi guarda un po’ stralunata: “tu pensi che per noi è scontato sacrificarci, come dite voi?” e la seconda pecora: “chissà perché avete preso noi come animale sacrificale” e la terza: “ e poi non siete voi umani che predicate che la docilità, non dite che il dono, il sacrificio sono una grande qualità di vita?” me ne vado confuso. I miei pregiudizi sulle pecore sono tutti lì: pecorone, docile, dedite al sacrificio e via dicendo. Non avevo pensato una cosa: che sono intelligenti le pecore, che ne sanno più di me. Ripenso solo alla questione della docilità: mi hanno insegnato ad essere buono, e ci provo, ma mi hanno insegnato anche che non devo farmi pestare i piedi e faccio anche questo. Ma allora il vero problema non sono le pecore, ma noi umani e nostri modi contraddittori di educare.