Una persona mi dice che piange, poi cerco di capire perché, ma non vuole dirlo. Rimane nel suo silenzio. Anche a me succede a volte il pianto. Ovviamente da solo senza troppa enfasi; troppo debole la mia anima se piange. Eppure la parola sacra conosce il pianto. Lo stesso Gesù conosce il pianto. Piange sull’amico Lazzaro che vede nel sepolcro, piange sulla città di Gerusalemme perché non ha conosciuto il tempo della pace. le mie lacrime difficilmente sono per la sofferenza del mondo, sono per la mia fatica e le mie debolezze. La parola sacra sposta l’attenzione su altro. sposta l’attenzione delle lacrime sulle ferite della storia, sul dolore della storia. nella parola sacra si piange per questo dolore che irrompe nella vita e nella storia e poi si ricerca un consolatore. A volte la parola sacra non cerca nemmeno la consolazione, lascia che il pianto risuoni per tutta la città. Così si dice delle madri che hanno visto i loro bambini uccisi da Erode in quella strage degli innocenti: Un grido si è udito in Rama, un pianto e un lamento grande: Rachele piange i suoi figli e rifiuta di essere consolata, perché non sono più». Oggi tante madre gridano con un lamento per i loro bambini che non sono più, a Gaza e in ogni angolo del mondo, perché un Erode moderno sta compiendo una nuova strage. Ma queste madri rifiutano di essere consolate perché i loro figli non sono più. Sono evidenti le ferite di queste madri, ma è evidente anche l’inconsolabilità di queste madri. Questi pianti ci fanno vedere nella sua totale evidenza la ferita inferta all’umanità e alla terra. Queste lacrime ci dicono che dobbiamo metterci dalla parte di queste donne. Queste lacrime ci chiamano al fianco degli sconfitti, ci comandano di piangere con loro, di implorare con loro e per loro una diversa vita, più vera di quella banale che abbiamo conosciuto finora. Questo non è più il tempo infinito delle lacrime in solitudine, questo è il tempo di asciugare le lacrime del dolore altrui.
Ad un certo punto le lacrime si asciugano, non ce ne sono più da versare per queste madri. E per tutti coloro che piangono.
Ma lo squarcio di questi cuori, il continuo stillare dolore di questi cuori e di queste anime, chi lo potrà mai tamponare,abbracciare, contenere, consolare, asciugare????