giovedì 5 aprile

di | 4 Aprile 2018

I discepoli di Emmaus – Arcabas

giovedì dell’ottava di Pasqua – Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Commento

Il Vangelo di oggi ci porta al termine del giorno di Pasqua. I due discepoli di Emmaus, sono appena giunti nel Cenacolo e raccontano agli Apostoli quanto era loro accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello «spezzare il pane». In questa apparizione del Risorto agli Undici, è Gesù che riempie la scena con la sua presenza viva e reale: saluta, domanda, mostra le mani e i piedi, e perfino mangia davanti a loro. I discepoli rimangono silenziosi e di loro non si dice quasi nulla, tranne il solo gesto di offrire al Maestro una porzione di pesce arrostito. Essi tuttavia vengono descritti minuziosamente nei loro sentimenti più intimi: lo stupore, la paura, il turbamento, il dubbio e l’incredulità, e infine la gioia. Ma i sentimenti che predominano in loro, manifestano tutta la difficoltà a credere nel Risorto. Infatti, non è facile per nessuno credere nella Risurrezione. È questo un ritornello ripetuto più volte. E Gesù lo sa. Infatti cerca di offrire prove sempre più convincenti, in una sorta di scala ascendente: il sepolcro vuoto – l’apparizione degli angeli alle donne – l’apparizione a Maria di Magdala – l’incontro con i due discepoli di Emmaus – infine ora l’apparizione a tutti gli undici riuniti insieme. Qui Gesù mostra le mani e i piedi, si mostra come una persona viva in carne ed ossa, mangia addirittura una porzione di pesce arrostito. Gesù è veramente risorto! Non è un fantasma evanescente, un’ombra, un’apparenza inconsistente e irreale, o una proiezione della nostra fantasia.

preghiamo

Preghiamo per tutti i sacerdoti in difficoltà.

3 pensieri su “giovedì 5 aprile

  1. srAlida

    Gesù appare ai suoi li aiuta nella fede ,si veste di umanità chiedendo da mangiare e dicendo di toccarlo ,dona la pace …timori ,dubbi …lasciano a poco a poco spazio alla speranza….e fanno esperienza di Gesù Risorto….Ricevono una chiamata all’annuncio MI unisco alla preghiera per i sacerdoti in difficoltà

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  2. sr Rita

    Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture. Signore, hai ancor molto lavoro da fare per aprire le menti alle scritture, sapendo che apertura è anche segno di accoglienza, di amore, di impegno. Prego anche per un ragazzo di 18 anni che oggi ho ascoltato e che vive pensieri di morte.

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  3. . Elena

    Sì, il Signore si è dato un bel da fare con i suoi amici allora e ne ha ancora molto da fare con noi tutti i giorni, perché menti e cuori a volte sono proprio ottusi. Non capiamo, non riconosciamo, non apriamo facilmente né la mente né il cuore all’umanità dell’essere cristiani. Ed è difficile credere oggi come allora. Credere ad ogni risurrezione possibile!
    Preghiamo per i sacerdoti, per questo incontro di sr Rita con la tristezza e lo scoramento di un giovane. Affido alla preghiera comune ogni intenzione custodita nei cuori.

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