giovedì 30 luglio

di | 30 Luglio 2020

At 14,8-18                                                                    C’era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. 9 Egli ascoltava Paolo mentre parlava e questi, fissandolo con lo sguardo e vedendo che aveva fede di essere salvato, 10 disse a gran voce: «Àlzati, ritto in piedi!». Egli balzò in piedi e si mise a camminare. 11 La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, si mise a gridare, dicendo, in dialetto licaònio: «Gli dèi sono scesi tra noi in figura umana!». 12 E chiamavano Bàrnaba «Zeus» e Paolo «Hermes», perché era lui a parlare. 13 Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all’ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. 14 Sentendo ciò, gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: 15 «Uomini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi annunciamo che dovete convertirvi da queste vanità al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. 16 Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che tutte le genti seguissero la loro strada; 17 ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori». 18 E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall’offrire loro un sacrificio.

Commento

siamo nel primo viaggio apostolico di Paolo, il Cristianesimo ha cominciato a uscire dalla stretta cerchia della Palestina e incomincia a navigare per il mondo. Questo testo narra del primo incontro diretto tra Paolo e il mondo pagano, diretto intendo dire, perché prima i pagani che lo ascoltavano, erano quelli che andavano in sinagoga perché erano simpatizzanti del Giudaismo e quindi erano già addentro; qui invece si scontra con a paganità e addirittura vogliono fare un sacrificio a lui come se fosse un dio. L’incontro con il mondo pagano è da fare ma è carico di equivoci. Qui è appunto quello che i pagani vedono in paolo un Dio. Paolo deve stare ben attendo a non cadere nella tentazione di farsi prendere dalla voglia di presentarsi come un Dio, ma di rimanere evangelizzatore della parola.  Questa idea di Paolo come Dio è in antitesi assoluta con il mistero del Dio di Israele e del Cristo del Signore! Ciò che è accaduto non è una manifestazione di un supposto super-potere di qualche persona speciale, ma dell’intervento amante del Signore nella storia ferita dell’umanità. In questo senso è molto importante l’affermazione di Paolo: “Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi…”. Questo è propriamente quello che distingue la fede ebraico-cristiana da ogni altra forma di “religiosità” mondana.

Preghiamo

Preghiamo per eli e davide

3 pensieri su “giovedì 30 luglio

  1. sr rita

    ….ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge per stagioni ricche di frutti e dandovi cibo in abbondanza per la letizia dei vostri cuori.
    Ringrazio Dio che non cessa di dar prova di sé facendo il bene all’uomo.

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  2. Elena

    Siamo solo strumenti nelle mani di Dio, non siamo dei. E il bene, l’unico bene viene da Lui, che ama e non si dimentica della nostra vita e della nostra fragilità. Un tempo, era tanto difficile comprendere, ma noi, migliaia di anni dopo, siamo capaci di non confondere lo strumento dal dio?

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  3. sr Alida

    Credendo nell’intervento amante del Signore nella storia dell’umanità ferita lo ringraziamo e preghiamo per Eli e Davide per ciò che vorrà compiere anche oggi nelle persone più sole ,più malate ,più in difficoltà ,per chi sappiamo certi della nostra preghiera per loro .

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