Siracide 5, 9 – 15
9Non ventilare il grano a ogni vento
e non camminare su qualsiasi sentiero:
così fa il peccatore che è bugiardo.
10Sii costante nelle tue convinzioni,
e una sola sia la tua parola.
11Sii pronto nell’ascoltare
e lento nel dare una risposta.
12Se conosci una cosa, rispondi al tuo prossimo;
altrimenti metti la mano sulla tua bocca.
13Nel parlare ci può essere gloria o disonore:
la lingua dell’uomo è la sua rovina.
14Non procurarti la fama di maldicente
e non tendere insidie con la lingua,
poiché la vergogna è per il ladro
e una condanna severa per l’uomo bugiardo.
15Non sbagliare, né molto né poco,
1 e da amico non diventare nemico.
La cattiva fama attira a sé vergogna e disprezzo:
così accade al peccatore che è bugiardo.
Commento
Oggi l’attenzione è riposta sull’uso della lingua intesa come maldicenza. Si utilizzano 2 immagini: il grano al vento, qualsiasi sentiero. Quando penso al parlare vano e vuoto posso provare ad immaginare la parola come il grano portato via dal vento che si disperde nel niente. Ecco, la maldicenza è parola che vola via, che non ha sostanza, che non produce che male. E quando penso ai molti sentieri, penso alla parola che è indecisa, che è doppia, che non sa dove andare. In positivo possiamo dire come è necessario che la parola possa avere un suo peso di verità per non cadere nel nulla e deve essere lineare, coerente per non produrre male. In sintesi il parlare deve essere univoco, secondo verità. Questo è segno di una comprensione profonda della verità e della saggezza, ma soprattutto espressione di una profonda unità interiore. Sempre riguardo a questo parlare autentico possiamo dire un’altra cosa: esiste un parlare discreto. Il testo prende spunto da un detto della sapienza egizia che dice: “più di ogni altra cosa custodisci la tua bocca, e su quel che hai udito sii discreto. Poiché la parola è un uccello e chi la emette incautamente è un uomo senza discernimento” è come se fossimo chiamati a mettere il dito sulla bocca e prestare molta attenzione a quello che diciamo e al modo come lo diciamo, ne va di mezzo l’onore o la vergogna della persona che parla.
Preghiamo
Preghiamo per il papa e i giovani che sono a Cracovia.
Le conseguenze del parlare sono gloria o disonore, vergogna o disprezzo. Il potere della parola e il potere del silenzio. Sto leggendo il libro su Martini: il silenzio della parola. Un oceano di sapienza che attraversa la carne di un uomo malato di Parkinson che lucidamente consegna la parola al silenzio. Ci doni il Signore il giusto discernimento nell’uso di questo dono a doppio taglio.
La nostra lingua può fare a pezzi una persona. Le parole sbagliate e le maldicenze possono uccidere più di un’arma. …
Credo che tutti conosciamo bene la parola di oggi e la sua portata.
E più si parla meno si ascolta. Un detto dei nativi american recitai : TACI O LA TUA LINGUA TI RENDERA’ SORDO.
Quanta sordità vive il nostro spirito….anche rispetto alla pietà.
Insegnaci , Signore il dono del silenzio come elemento di compassione , di discrezione, dii misericordia e di rispetto fra noi.
Vorrei pregare per tutti coloro che si riempiono la bocca si parole vane o di parole crudeli.
.La Parola che risuona di piu’ in me di questo brano :::”non camminare su qualsiasi sentiero…sii costante nelle tue convizioni ,sia una sola la tua parola piu’ o meno i v.9-10 -11.Chiedo al Signore l’arte dell’ascolto e del silenzio ,il tacere ,il custodire ,o il parlare a tempo opportuno…una parola discreta ,ma vera ,leale,positiva..inIntensifico la preghiera per questa giornata mondiale della giovani ..unita alle nostre intenzioni.Una preghiera per chi stà soffrendo di piu’ ,per le vicende dolorose dei nostri giorni .