giovedì 22 agosto

di | 21 Agosto 2019

Gc 4,11-12         

11 Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. 12 Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?

Commento

Sempre per collegamento con la frase precedente, Giacomo torna a sottolineare un aspetto già trattato nel discorso sulla comunicazione: l’arroganza di chi giudica le persone e sparla di loro. L’orgoglio che si annida nel cuore dell’uomo, se non è frenato e dominato, può portarlo a sentirsi superiore agli altri, a ritenersi possessore della verità e giudice del bene e del male nella vita delle persone. Anche questa è una causa di molti contrasti e litigi nelle famiglie e nei gruppi.  L’arroganza della verità, e l’ergersi a giudici del bene e del male, porta fatalmente anche ad un altro fatto, ancora più grave e purtroppo molto diffuso: si arriva a giudicare Dio e il suo modo di agire, a voler insegnare a Dio come dovrebbe comportarsi con le persone, come dovrebbe intervenire nella storia. La troppa sicurezza di essere nel giusto e il ragionare secondo la logica umana porta spesso a dimenticare il messaggio che Gesù ha ripetuto tante volte e che Giacomo riprende qui: C’è uno solo che può giudicare: Dio.  Di fronte all’esempio di Cristo, di fronte ai nostri limiti di persone e di Chiesa, come si può ergersi a giudici di tutto e di tutti? Come coltivare ancora quell’orgoglio della verità che ci fa unici detentori della salvezza e del bene? Come non superare atteggiamenti di durezza, di condanna, di esclusione, di intolleranza umana e religiosa?

Preghiamo

Preghiamo per Paolo e Tiziana

3 pensieri su “giovedì 22 agosto

  1. Elena

    È sempre notevole la scioltezza con cui si muove la nostra bocca nel riportare, commentare e giudicare gli altri, le loro azioni, le scelte o le cose che non capiamo o che non condividiamo. Si dimentica la prudenza, si dimentica il rispetto, si dimentica che tutti sbagliamo perché imperfetti. Il giudizio è talmente facile!Preghiamo per essere un po’ meno arroganti e sicuri di noi stessi.. Preghiamo per le intenzioni che portiamo nel cuore e per le persone che si affidano alla nostra preghiera. Per Paolo e Tiziana.

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  2. sr Alida

    Questo tratto sul pettegolezzo ,del non giudizio … un invito all’ascolto ,profondo della persona ,cioè un ascolto di cuore…con sguardo di misericordia ,mi unisco alla preghiera per Paolo e Tiziana

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  3. Sr Rita

    Ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo?
    Mi par di sentire Papa Francesco che risponde a chi lo interroga su particolari situazioni di persone: ma chi sono io per giudicare il mio fratello? Ci aiuti il Signore a farci spesso questa domanda e a porre freno alla voglia di criticare e giudicare gli altri.
    Una preghiera anche per mia mamma nel giorno del suo compleanno. Dal celo benedica tutti noi e mia pronipote Nicoletta che pure compie gli anni.

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