giovedì 21 settembre

di | 20 Settembre 2023

San Matteo evangelista – Matteo 21,33-41

Ascoltate un’altra parabola: c’era un uomo che possedeva un terreno e vi piantò una vigna. La circondò con una siepe, vi scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. 34Quando arrivò il tempo di raccogliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadini a ritirare il raccolto. 35Ma i contadini presero i servi e uno lo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lo lapidarono. 36Mandò di nuovo altri servi, più numerosi dei primi, ma li trattarono allo stesso modo. 37Da ultimo mandò loro il proprio figlio dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. 38Ma i contadini, visto il figlio, dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!”. 39Lo presero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uccisero. 40Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?”. 41Gli risposero: “Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo”.

Commento

La vigna del Signore è la casa di Israele e Dio è colui che si prende cura di questo popolo. Ma al momento di raccogliere i frutti di questa vigna altri ne prendono possesso e uccidono i servi che vengono a raccogliere i frutti. Questi servi sono i profeti che chiedono al popolo di Israele giustizia e misericordia perché sono questi i frutti che Dio si aspetta. Ma tali profeti vengono uccisi. Questa parabola è la sintesi storica ma tragica dell’opposizione violenta al messaggio dei profeti. Da ultimo manda anche il figlio, ma anche Lui subisce la stessa sorte violenta. È vero che Dio non perde mai la speranza, e continua anche oggi a mandare profeti per annunciare giustizia e misericordia. Ma è anche vero che la storia si ripete sempre allo stesso modo. Tali profeti che annunciano la parola del regno subiscono la stessa identica sorte dei servi di Dio. Gesù è ilfiglio inviato. l’uomo Gesù era nato fuori Betlemme e la sua vita si conclude fuori Gerusalemme. Ma questo messaggio del regno non finisce con la morte di Gesù fuori Gerusalemme, ma continua in tutto il mondo. Nascerà un nuovo popolo qualificato per la fede e per la carità. Ma questo nuovo popolo dovrà consegnare frutti di giustizia e di carità. Noi siamo questo popolo nuovo.

Preghiamo

Preghiamo per le nostre famiglie

2 pensieri su “giovedì 21 settembre

  1. srAlida

    Signore converti il mio, il nostro cuore perché fioriscono frutti di giustizia di verità e di pace, nelle nostre famiglie e nel mondo intero.

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  2. Elena

    Che dono, e che opera di fiducia, lasciare la gestione della propria vigna a persone capaci di farla fruttare…
    Che dono e che opportunità per tutti noi, investiti di responsabilità e di cooperazione con il Padre, per la gestione della vita secondo il Vangelo! Se solo ce ne rendessimo davvero conto e seminassimo più cura, più amore, più ascolto, più tenerezza, più disponibilità, più gentilezza, più giustizia, più verità, più equità… più cose belle….

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