giovedì 2 gennaio

di | 1 Gennaio 2025

Ger. 1,1-10

1 Parole di Geremia figlio di Chelkia, uno dei sacerdoti che dimoravano in Anatòt, nel territorio di Beniamino. 2 A lui fu rivolta la parola del Signore al tempo di Giosia figlio di Amon, re di Giuda, l’anno decimoterzo del suo regno, 3 e quindi anche al tempo di Ioiakìm figlio di Giosia, re di Giuda, fino alla fine dell’anno undecimo di Sedecìa figlio di Giosìa, re di Giuda, cioè fino alla deportazione di Gerusalemme avvenuta nel quinto mese.
4 Mi fu rivolta la parola del Signore:
5 «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo,
prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato;
ti ho stabilito profeta delle nazioni».
6 Risposi: «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane».
7 Ma il Signore mi disse: «Non dire: Sono giovane,
ma va’ da coloro a cui ti manderò
e annunzia ciò che io ti ordinerò.
8 Non temerli,
perché io sono con te per proteggerti».
Oracolo del Signore.
9 Il Signore stese la mano, mi toccò la bocca
e il Signore mi disse:
«Ecco, ti metto le mie parole sulla bocca.
10 Ecco, oggi ti costituisco
sopra i popoli e sopra i regni
per sradicare e demolire,
per distruggere e abbattere,
per edificare e piantare».

Commento

Con oggi iniziamo una nuova avventura: la lettura del libro di Geremia. L’incontro con la profezia ma in particolare l’incontro con Geremia, è  l’incontro con l’assoluto dove per assoluto intendo la radicalità dell’incontro Dio, con la sua parola e con la parola e la vita di Geremia. Questi tratti li vediamo già nel primo testo di oggi: la sua chiamata ad essere profeta. Siamo intorno agli anni 620 avanti Cristo. La vita del profeta si colloca tra la distruzione del regno di Samaria fino alla distruzione di Gerusalemme del regno di Giudea ad opera dei babilonesi. Quindi è un profeta  che vede la disfatta del regno di Davide, il regno di Israele che era ormai diviso tra nord e sud con le due capitali Samaria e Gerusalemme. Fin dalla sua chiamata Geremia mette lì le sue paure, le sue fatiche: : «Ahimé, Signore Dio, ecco io non so parlare,
perché sono giovane». Ma insieme a questo Geremia mette lì tutta la sua fede in Dio: non temere, non avere paura. Quello che colpisce in questa chiamata, in questa vocazione è l’incontro con una voce: mi fu rivolta la parola del Signore. questo è l’inizio dell’incontro con l’assoluto, con un popolo tormentato dalla guerra e con la sua vita piena di paure e di fiducia.

Preghiamo

Preghiamo per Gabriella

2 pensieri su “giovedì 2 gennaio

  1. sr Alida

    Per sentito dire sembra che Geremia sia il profeta del negativo, per quel che mi ricordo quando lo leggiamo nella liturgia non lo sento così.Vedo che qui si dice che ha tutte le sue paure ma è radicale nell’incontro con Dio. Prima di formati nel grembo…. Penso che nella misura in cui sentiamo questa chiamata sia il profeta, che noi possiamo incontrarci meglio con Dio. Per Gabriella e per noi preghiamo per questo.

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  2. Elena

    Profezia, vita, incontro, speranza, annuncio si intrecciano. Tutto si compie nello sguardo del Signore che conosce ogni nostra storia umana in profondità e che vuole per ciascuno di noi una vita piena e bella, nonostante le fatiche ed il dolore che accompagnano ogni esistenza. Una preghiera per Gabriella e per quanti si affidano al Signore.

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