Scusate, ma ieri mi sono praticamente dimenticato di inviare il pensiero quotidiano; era già pronto, ma tra una cose e l’altra mi sono completamente dimenticato. Lo ripropongo. Sono appena finiti i giorni delle feste di Natale. Diciamo che sono stati giorni tranquilli, sereni; sembra che tutto ha funzionato quasi a meraviglia. Le celebrazioni hanno avuto un loro senso, una loro partecipazione, hanno lasciato un segno dentro di me e spero anche nelle persone incontrate, tutte quelle persone che hanno celebrato insieme nelle varie comunità i riti del Natale. Ho avuto il tempo necessario per stare con parenti e con amici. Ho avuto anche il tempo per stare solo, ho avuto tempo per stare con il mio Dio e anche per leggere, per pensare un po’, diciamo che tutto ha funzionato bene. Mi sono preso anche il tempo per un film, per andare al cinema come si dice; se volete sapere che cosa ho visto, mi sono gustato avatar la via dell’acqua. Ed ora il giorno dopo Natale è il giorno in cui si ricomincia. L’impressione che mi porto dentro e che ho sentito in molte persone è la voglia di ricominciare, di ripartire, di rinascere, di rilanciare un pezzo di vita. Dopo anni cui tutto era fermo ora si vuole ripartire. Non mi metto a fare riflessioni su cosa vuol dire ripartire. Mi chiedo invece se anche io porto dentro il mio cuore questo voglia di rinascere, di ripartire, di rilanciare. Devo essere sincero: non voglio dare una risposta a questa domanda. Perché mi chiederete voi. Perché quando uno incomincia a guardare dentro se stesso e pensa a ricominciare, riemergono sogni e desideri; io da una parte vorrei ogni tanto andare lontano da quei desideri, dall’altra parte vorrei dare forma a quei sogni. Non ci sono solo desideri e sogni, c’è anche una realtà che mi chiama ogni giorno alla mia responsabilità, che mi chiama ad assumermi fino in fondo l’impegno di realizzare quello che il quotidiano mi chiede di vivere . il dopo Natale allora assume il gusto, il sapore di una ripresa lenta. Forse la prima cosa da fare è immagazzinare e fare tesoro di quel bagaglio di cose, di parole, di incontri, di segni, di gioia che abbiamo sperimentato, che ho sperimentato, in questi giorni. Una volta messo via questo bagaglio posso ripartire. Intanto il quotidiano incombe e di fatto si ricomincia. Vorrei ricominciare nella ricerca di un bene ostinato. Che il dopo Natale possa essere un bene ostinatamente cercato.