Ieri non sono riuscito a connettermi con internet. Anche la tecnologia più avanzata ogni tanto si ribella. E quindi provo a recuperare oggi. Ho intitolato questa breve riflessione con futuro- finale. Ma potrei anche scrivere futuro gran finale. Come dei fuochi d’artificio di gran classe. Di quelli delle grandi feste, che quest’anno non abbiamo visto. Ma questo futuro di gran classe parte di un piccolissimo episodio che mi è capitato ieri. Sono a Marango presso i miei amici monaci della piccola famiglia della resurrezione. Con me ci sono altri amici. Visto il gran caldo preghiamo la preghiera del vespro all’aperto. A parte la lotta contro le zanzare, succede che mi distraggo subito. Non sono uno che riesce a mantenere per molto l’attenzione, soprattutto nella preghiera. si lo confesso, quando prego la mia testa vaga qua e là, in un turbinio di pensieri. Altro che concentrazione del cuore e delle mente! Io mi perdo nei meandri della mente che va alla caccia di tutti i pensieri pur di non rimanere concentrato sulla Parola. Durante queste mie distrazioni nella preghiera del vespro vedo due farfalle che svolazzano liberamente sopra le nostre teste, serene, allegre, senza problema di concentrazioni varie. Le seguo per un po’. Si fermano per un attimo su una pianta. Poi una delle due riprende a volare. L’altra se ne sta ancora ferma sulla pianta. Cerco di riprendere la mia concentrazione per provare a cantare qualche strofa del salmo, ma le due farfalle impertinenti mi volano sopra la testa e io mi perdo ancora. guardo bene e le farfalle diventano 4, poi 5 e allora mi dico, adesso basta andate via che io devo pregare. Volavano con un fare da prendere in giro, quasi che dicessero, adesso io ti faccio perdere la concentrazione. Sapete cosa ho fatto ad un certo punto? Ho lasciato che il cuore seguisse il volo delle farfalle e basta. ho provato a seguire la libertà di quel volo. Perché vorrei così il gran finale del futuro, un volo libero di mente e di cuore che spaziano nel cielo della serenità e della pace, dello shalom biblico. Ho provato a seguire il volo di squadra delle 5 farfalle e poi ho provato a sognare per il futuro una umanità che vola non in postazione di guerra, ma un volo di squadra che sa di amicizia universale. Nel frattempo i vespri erano finiti, le farfalle scomparse e io che incominciavo ancora una volta a dubitare della mia capacità di dedicare tempo all’arte della preghiera. e quindi a sentirmi in colpa perché non so pregare. E qui ecco il gran finale che mi ha fatto svanire tutti i dubbi sulla mia incapacità di pregare. Subito dopo il vespro c’è stato un momento bellissimo di condivisione con alcuni di noi. Cercavo le farfalle sopra la mia testa ma non c’erano più. C’eravamo noi umani che liberamente, serenamente e con la pace nel cuore ci raccontavamo le nostre storie e ho provato ad immaginare che noi eravamo le farfalle che volavano in quel cielo azzurro e ho immaginato così il gran finale del futuro. Come un momento di sereno confronto, di narrazione e di condivisione della vita. Un volo di farfalla che nasce da una relazione libera, capace di ascoltare anche le cose più complesse e le ferite più grandi della vita. Si il gran finale del futuro ha colore della farfalla e porta il nome di relazione libera, pacifica e piena di fraternità universale. questo è il piccolo miracolo, il risultato della mia preghiera di vespro. grazie a chi ha pregato anche per me, grazie alle 5 farfalle impertinenti e grazie a chi ha narrato la propria vita.
La capacità di ascoltare le ferite della vita senza giudizio non è umana ma divina.
Non credo che esista per noi uomini e se c’e e solo perché Dio esiste e questa fede in Lui ci dona la Vita.
Grazie Signore.
Grazie Don Sandro.