Il futuro è verde! Vado a trovare degli amici per una cena insieme e, salendo in macchina mi rendo conto del verde che c’è attorno a me. La stessa cosa mi era capitata a Rosciano: un caldo micidiale, tanto è vero che io e Mounir ad un certo punto abbiamo deciso di abbandonare l’orto per sfinimento, ma insieme anche tanto verde. Mi sono soffermato un poco su tutto sto verde. E mi sono detto: il futuro è verde. Non nel senso dei verdi come movimento, ma in un altro senso che cerco di spiegare. Anche se l’idea dei verdi come movimento ambientalista non mi dispiace, lo preferisco sicuramente ad un altro tipo di verde. Non credo che il futuro sarà verde, nel senso di una svolta dell’economia, dell’industria e della società tutta tesa al rispetto dell’ambiente. In fin dei conti il paradigma del profitto ad ogni costo non cambia anche se mettiamo pannelli solari e altro. Per me è il paradigma di fondo che deve cambiare. Cioè un profitto che diventa solidale. La svolta verde non cambia il paradigma del profitto. E allora perché il futuro è verde. Perché sono chiamato a diventare albero verde nella mia vita. siamo chiamati non solo a piantare alberi, ma a diventare alberi. una società – albero, contrapposta alla società liquida descritta da Bauman. Cosa vuol dire una società albero? Cosa vuol dire diventare albero? Guardavo le piante attorno a me. Slanciate, oppure contorte, verdi con grandi foglie, o verdi con piccole foglie. Però tutte piante verdi di questa stagione. Sono lì piantate e stabili. Il futuro che ha il sapore del verde è la stabilità e non la fluidità. La solidità, non contro la fragilità che rimarrà sempre, ma contro l’effimero. Una società – albero, dovrà trovare la sua nuova stabilità interiore, basta questa incapacità di stare in un posto. Basta le mille esperienze, basta il tutto passa e fugge via di corsa, per rincorrere il sempre nuovo. A me basta la mia stabilità. Il sapere chi sono e di star bene come sono. Solo così potrò essere albero sempre verde che da frutto a suo tempo. Portavo i giovani in montagna tanti anni fa, li portavo a fare mille esperienze belle di volontariato e così mi dicevo, se vedono tutto questo imparano. Sono sicuro che hanno imparato. Ma tra il mio andare e portare in montagna e il modo con cui andava e portava i giovani in montagna don Roberto vi è una grande differenza. Io, finita la camminata, rimandavo tutti i casa, lui don Roberto tornava con tutti a casa, alla casa albero che era l’agro. Ha insegnato non a vagare, ma a tornare a casa, a costruire la casa, ad essere piante che hanno radici. Io questo insegnamento non sono riuscito a trasmetterlo perché io stesso non ero albero stabile e verde. Il futuro è verde non perché saremo tutti ecologisti, ma perché saremo alberi stabili, fermi, solidi, e allora in questa nostra stabilità impareremo ad essere fratelli tra di noi e con il creato. Una società liquida non può soffermarsi sulla relazione, una società albero imparerà a prendersi cura delle relazioni. Bello il verde che ho ammirato oggi mentre salivo dai miei amici, ma più belle le piante stabili. Che possa essere albero verde che vive della sua stabilità
Grazie don Alessandro…questa sera lo condivideremo con i nostri figli.Elena di Gio’
Essere alberi che poggiano le loro radici su un terreno stabile che è l’amore di Dio che sempre previene, dona e spera… Allora potranno anche muoversi ed agitarsi le fronde ma l’albero sopravviverà e darà fiori e frutti in base alla stagione, alle annate e se da quest’albero qualcosa di buono verrà è perché Qualcuno lo ha amato e lo ha nutrito di Buono. Il Giardiniere ama i suoi alberi!!