Mi guardo in giro e mi ritengo fortunato. Forse più ancora che fortunato, detto alla maniera dei ragazzi: strafortunato. Ho il cibo tutti i giorni e ogni pasto è sempre un buon pasto, a volte un pasto anche abbondante. Un tetto dove dormire e un buon tetto che non cade. Ho un’attività che mi permette di realizzare la mia vita, anche se io a volte non me ne rendo conto e mi lamento. Ho quelle giuste e sane preoccupazioni che tengono viva e un po’ ansiosa la mia vita. a volte troppo ansiosa, ma non fa niente. O amici che arrivano sempre in mio soccorso: vieni a cena? Hai bisogno di una mano? Hai bisogno di qualcosa? Ti serve la spesa? Sì, sono fortunato! Ho anche uno stipendio che mi permette di vivere dignitosamente. Il resto è un di più da investire per altro e altri. penso a te che stai su una barca e che un uomo delle istituzione ti ha detto che puoi fare a meno anche delle scarpe e che se hai un cellulare puoi anche pagare 5.000 € per non finire in un crt. Penso a te che l’improvvida mano dell’uomo d’occidente ti ha tolto piante, acqua, terra e ti ha lasciato con una terra deserta. Penso a te donna che subisci violenza, che fai le tue grandi fatiche per stare a galla. Penso a te uomo o donna che non ha lavoro e che ti barcameni in mezzo a dei buoni che gentilmente lo stato ti concede. Penso a te e mi scuso per la mia fortuna. Farò in modo di usare tutte le mie fortune anche per te.