fango silenzioso

di | 10 Febbraio 2021

Entriamo nell’orto; l’intento è quello di preparare l’impianto per sistemare le more che ci hanno regalato. Siamo in ritardo e lo sappiamo bene, ma forse il ritardo fa parte del nostro dna. La terra è ancora fangosa, ma si riesce a lavorare. Procediamo con calma, e io cerco di spiegare come zappare, come mettere la terra nera, come sistemare il tubo dell’irrigazione e il telo pacciamatura. E già questo fa sorridere che io insegni queste cose. Io che sono eternamente imbranato. Il gatto Faraone gira nei paraggi, osserva e poi se ne va, e poi torna ancora, si fa coccolare un po’ e poi sparisce. Ma la cosa che mi colpisce è il silenzio irreale che regna su quel pezzo di terra. Non passa una macchina, non passa una persona durante tutta la mattinata. Anche il fango è silenzioso e si lascia lavorare. Le uniche grida sono le mie che ogni tanto alzo la voce per far capire come fare le cose. Nel pomeriggio rientro in casa. Ancora silenzio. Qualcuno non si è ricordato di togliere le scarpe da lavoro e il fango è arrivato in casa. Mi alzo e pulisco il pavimento. Mi viene voglia di leggere e apro una rivista e mi immergo in un articolo. Ad un certo punto ci trovo scritto così: In una pagina del Talmud si legge: ”Rav Johanan ha detto: dal giorno della distruzione del Tempio [di Gerusalemme] la profezia è stata tolta ai profeti e data a folli e bambini”. Qui per profezia si intende, non l’arte di predire il futuro, ma l’arte di chi sa parlare nel nome di Dio. Penso ai nostri giorni di grande fatica e credo che la profezia è stata tolta a quegli uomini che si sono convertiti in un giorno solo al messia Draghi. Uno poi dal color verde mi ha fatto impressione. Da tutto contro a tutto ok. Nemmeno san Paolo è stato così veloce nella conversione. E poi almeno lui è caduto da cavallo ed è stato cieco per un po’. Di questi tempi la profezia è stata tolta agli uomini della scienza e della tecnologia che pensavano di avere tra le mani il mondo. In questi giorni difficili la profezia è stata tolta ad un economia di puro profitto, dove un pilota di formula 1 ha firmato un contratto di 2 anni del valore di 80 milioni di €.  Guardo il mio orto e penso che la profezia oggi è consegnata nelle mani di folli e bambini, come siamo noi.  Consegnata ad un fango silenzioso che si lascia modellare. Consegnata ad uno che si spaccia per ortolano, consegnata ad un immigrato che cerca di avere tra le mani un documento, un lavoro e una casa. Consegnata ad un ragazzo che fatica a distinguere tra una vanga e un badile. Consegnata ad un giovane che sogna il Barcellona, ma che si impegna a zappare l’orto. consegnata ad un anziano che ci prepara un caffè e due biscotti.  questi siamo noi. Immersi in un fango silenzioso. Sogno per un attimo: questo è il mondo che ha in mano la profezia: anziani, ragazzi, mamme e papà semplici ma che provano a volere bene ai loro figli,  insegnanti e medici coraggiosi, volontari, preti e suore che stanno con loro gente, giovani che cercano un loro futuro e chissà quanta altra umanità semplice, coraggiosa, in ricerca, ha in mano oggi la profezia del futuro, con le mani sporche di fango. Ovviamente visto che mi sono incantato a sognare, l’articolo della rivista è rimasto lì sul tavolo e non ho più finito di leggerlo.

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