essenziale

di | 6 Agosto 2023

Lo so che può sembrare una ripetizione ma ho bisogno di sobrietà, di semplicità. Tutto si è fatto spettacolo, apparenza e alla fine tutto diventa commercio, ma alla fine tutto si complica in maniera spettacolare. Per fare una cosa serve lo spettacolo, serve l’abbondanza della ritualità, delle cose buttate al vento, ma in tutto questo non si arriva mai al nocciolo della questione, non si arriva mai alla verità della questione. E quindi se non entri in questo circolo dell’apparire, dell’abbondanza dei segni sei guardato come uno che non ci capisce niente della vita. tutto è portato all’estrema spettacolarizzazione, e tutto finisce in un applauso. Scusatemi, ma non reggo più queste cose e se le devo fare, devo fare insieme un grande esercizio di pazienza e di dialogo con l’altra parte addetta alla spettacolarizzazione. Poi la scena finisce, tutto si ricompone nel silenzio, mi guardo intorno e mi dico: ma quel posto qui, che sia uno spazio all’aperto, un aula, una chiesa, un qualsiasi spazio non era sufficiente così senza doverlo riempire di tanto e di tutto? Superfluo. Se dovete organizzarmi una qualsiasi cosa per me, fatelo semplice, lineare, sobrio appunto e venite con un abito sobrio, senza divisa, con i jeans e  una polo rovinata, magari con i sandali. E fate festa con allegria, ma non sprecate niente. Attingo da un libro: “Per creare la sua opera, nulla lo scultore aggiunge alla materia, al contrario ne toglie quanto è di troppo per rivelare ciò che già stava lì, per far emergere il fondo rompendo l’apparenza della forma bruta. Allo stesso modo anche noi siamo invitati a semplificarci perché appaia quel che già è in noi, per aiutare il nostro essere interiore a venire in superficie.Se vuoi una bella festa non aggiungere, ma togli, lascia l’essenziale. Se vuoi una bella vita non aggiungere, ma togli, lascia l’essenziale. Se vuoi una bella storia, non aggiungere, ma togli, lascia l’essenziale.  Per me non aggiunte niente, ma toglietemi l’avanzo. E che il buon Dio mi tolga il superfluo e mi lasci l’essenziale.

2 pensieri su “essenziale

  1. Sabrina

    Noi poveri di spirito, siamo abituati ad addobbare, a riempire e ad aggiungere perché crediamo che ci manca qualcosa…non in Dio o nella parola di Gesù, ma propriamente in noi, ci vestiamo di vesti diverse, non per apparire, ma per nascondere le nostre fragilità.
    Chiediamo aiuto per vivere dell’essenziale, ma riempiano l’anima di troppo per paura di sentirci svuotati, per mancanza d’amore. Non giudichiamoci tra noi, le nostre piccolezze sono anche i nostri errori…accogliamo l’essenza ma non colpevolizziamo l’abbondanza, che a volte é solo un voler offrire nel modo sbagliato. Ti parlo con il cuore perché conosco quanto fa male il giudizio, nessuno é obbligato ad accogliere tutti nella sua vita, nel suo cuore e nella sua casa, ma se mai volessi farlo nel tutto c’è una diversità debordante che certo non si può definire essenziale per noi ma magari lo é per qualcun altro.

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  2. Miriam

    Esattamente cosi. Si lavora tanto per apparire e per un contorno spesso distraente e superfluo… perdendo energie e capacità di cogliere l’essenziale se la “pubblicizzazione” della propria realtà è fine a se stessa e non è occasione di riflessione e conoscenza della meta.

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