Quando affronto il tema della giustizia o dell’ingiustizia che è l’altra faccia del problema, ho imparato una cosa. In qualche modo devo mettermi in una condizione di equidistanza dalle varie parti. Anzi la parola giusta non è equidistanza, ma equivicinanza, cioè vicino in modo equo. Se penso alla storia di Giuseppe non devo immediatamente prendere la parte di Giuseppe, o del padre Giacobbe o dei fratelli, o di uno dei fratelli che in qualche modo ha salvato Giuseppe vendendolo ad una carovana di Madianiti che andavano in Egitto. La bibbia non sceglie una parte, è equivicina a tutti allo stesso modo e offre a tutti la possibilità di intraprendere un cammino di riconciliazione. Ponendo l’attenzione non sull’uno, ma sul tutto possiamo evidenziare che nel testo ci sono più ingiustizie. Forse possono avere un valore morale più grande per quanto riguarda i fratelli di Giuseppe e un valore morale più piccolo per quanto riguarda la vicenda di Giuseppe. Ma la possibilità di uno sguardo equivicino ci permette di mettere a fuoco con chiarezza le varie ingiustizie che sono messe in atto nel racconto. Succede così anche per noi, se non siamo capaci di essere equivicini alla fine emergono solo parti del racconto, solo parti delle ingiustizie fatte e subite. La prima ingiustizia la subiscono i fratelli quando si rendono conto che il padre ama di più Giuseppe. Questo fatto loro lo sentono come ingiusto. Fatto che si può superare con un po’ di maturità? A volte si riesce, altre non si è in grado di andare oltre. È da questa prima ingiustizia che nascono tutte le altre ingiustizie. Quella che narra dell’odio che i fratelli avevano nei confronti di Giuseppe e quella ben più grave di pensare di uccidere Giuseppe, convertita poi nella vendita del fratello. Da quel primo atto di ingiustizia nascono tutti gli altri e se non sono fermati in tempo si arriva a vendere il fratello. Per capire questo abbiamo dovuto essere equivicini a tutte le persone coinvolte nella vicenda e provare a sentire le ferite che tutti hanno subito. Ci sarà ancora un momento altrettanto duro, forse non una vera e propria ingiustizia, sicuramente un momento di parole dure, sarà il momento in cui Giuseppe in Egitto si troverà di fronte ai fratelli.