mercoledì 8 febbraio

di | 7 Febbraio 2023

Esodo 16,17-36

17Così fecero gli Israeliti. Ne raccolsero chi molto, chi poco. 18Si misurò con l’omer: colui che ne aveva preso di più, non ne aveva di troppo; colui che ne aveva preso di meno, non ne mancava. Avevano raccolto secondo quanto ciascuno poteva mangiarne. 19Mosè disse loro: “Nessuno ne faccia avanzare fino al mattino”. 20Essi non obbedirono a Mosè e alcuni ne conservarono fino al mattino; ma vi si generarono vermi e imputridì. Mosè si irritò contro di loro. 21Essi dunque ne raccoglievano ogni mattina secondo quanto ciascuno mangiava; quando il sole cominciava a scaldare, si scioglieva.
22Quando venne il sesto giorno essi raccolsero il doppio di quel pane, due omer a testa. Allora tutti i capi della comunità vennero a informare Mosè. 23Egli disse loro: “È appunto ciò che ha detto il Signore: “Domani è sabato, riposo assoluto consacrato al Signore. Ciò che avete da cuocere, cuocetelo; ciò che avete da bollire, bollitelo; quanto avanza, tenetelo in serbo fino a domani mattina””. 24Essi lo misero in serbo fino al mattino, come aveva ordinato Mosè, e non imputridì, né vi si trovarono vermi. 25Disse Mosè: “Mangiatelo oggi, perché è sabato in onore del Signore: oggi non ne troverete nella campagna. 26Sei giorni lo raccoglierete, ma il settimo giorno è sabato: non ve ne sarà”.
27Nel settimo giorno alcuni del popolo uscirono per raccoglierne, ma non ne trovarono. 28Disse allora il Signore a Mosè: “Fino a quando rifiuterete di osservare i miei ordini e le mie leggi? 29Vedete che il Signore vi ha dato il sabato! Per questo egli vi dà al sesto giorno il pane per due giorni. Restate ciascuno al proprio posto! Nel settimo giorno nessuno esca dal luogo dove si trova”. 30Il popolo dunque riposò nel settimo giorno. 31La casa d’Israele lo chiamò manna. Era simile al seme del coriandolo e bianco; aveva il sapore di una focaccia con miele. 32Mosè disse: “Questo ha ordinato il Signore: “Riempitene un omer e conservatelo per i vostri discendenti, perché vedano il pane che vi ho dato da mangiare nel deserto, quando vi ho fatto uscire dalla terra d’Egitto””. 33Mosè disse quindi ad Aronne: “Prendi un’urna e mettici un omer completo di manna; deponila davanti al Signore e conservala per i vostri discendenti”. 34Secondo quanto il Signore aveva ordinato a Mosè, Aronne la depose per conservarla davanti alla Testimonianza.
35Gli Israeliti mangiarono la manna per quarant’anni, fino al loro arrivo in una terra abitata: mangiarono la manna finché non furono arrivati ai confini della terra di Canaan. 36L’omer è la decima parte dell’efa.

Commento

Si inizia a formare la legislazione di Israele. Interessante che si formi non attorno a dei formalismi, ma attorno al pane, alla manna, che abbiamo visto è il segno del dono gratuito, non del profitto. Anche la legge del riposo del sabato nasce attorno al pane, alla manna. Noi credenti facciamo ruotare tutto attorno alla legge del pane dell’eucarestia, che è ringraziamento e dono. Quando pensiamo alla vita e alle regole che guidano la vita, noi credenti dovremmo pensarla nella logica del pane condiviso, spezzato, donato per tutti. Quello che fa marcire il pane è lo spreco di pane, quello che fa vivere e fiorire il pane è la condivisione del pane. Forse qualcuno di più importante o di più scaltro nel deserto ha pensato bene di prendere più cibo, più manna. Ma sappiamo bene che quella regola che vuole accumulare, fare la scorta alla fine fa deperire il pane. Il pane non è per il più potente o per il più intraprendente, ma per il più povero, quello che non può accumulare. È interessante come la parola sacra pensa la legge del pane, cioè la legge del dono e della condivisione. Peccato che l’originaria e originale funzione della legge del pane è stata come smarrita dentro la grande e unica legge che oggi ci sovrasta: la legge del profitto, del consumo e dello spreco.

Preghiamo Preghiamo per chi è vittima del terremoto.

2 pensieri su “mercoledì 8 febbraio

  1. Elena

    Il Signore ordina : ” Restate ciascuno al proprio posto”
    Quante volte pensiamo di fare fesso il Signore? Quante volte ci prendiamo ciò che non è nostro? Quante volte ci sentiamo Dio?
    Restiamo al nostro posto, il Signore ci rimette al nostro posto, accade prima o poi….
    E nella condivisione del pane, cibo povero ed essenziale, davvero possiamo imparare a prendere solo ciò che ci serve, senza rubarne a chi non me ha attraverso uno spreco di cui tutti siamo responsabili….
    Signore, dacci un po’ di sapienza per amministrare correttamente e dignitosamente i tuoi doni, i doni della terra, perché siano per tutti.
    Preghiamo per i terremotati.

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  2. srAlida

    Necessario ed essenziale Insegnami avivere così del necessario ed essenziale, in ogni cosa, non si impara mai abbastanza a condividere. Di cuore mi unisco alla preghiera per le vittime del terremoto.

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