A volte non ce ne accorgiamo dei doni ricevuti, qualcuno passa in modo sommesso e lascia un segno nella nostra vita, un segno indelebile, ma noi non ce ne accorgiamo perché tale persona è passata in modo sommesso. Chi invece si presenta con effetti speciali e gioca sull’effimero di un dono allora quello merita di essere ascoltato e magari anche di essere amato. Un fiore di campo non ha appariscenza, non ha una grande possibilità di vincere la gara del più amato e del più gentile. Forse perché noi alla fine guardiamo alla grande orchidea, a quel fiore dal nome altisonante che magari concede anche un po’ di magia. I fiori del mio orto non sono un granché perché sono fiori semplici, che non hanno grandi nomi, che non hanno niente di magico, in questi giorni in cui sono tutti bagnati sono ancora meno appariscenti e meno effimeri. Eppure questi fiori di campo in un modo sommesso, di questi giorni di mancanza di fioritura sono dono sommesso per le api. Non dovremmo mai cercare il dono, la vita, l’amore della vita scandagliando l’effimero, ma ascoltando il modo sommesso con cui si presenta. Questo mi sembra un buon criterio per scegliere. Il nostro orto non è appariscente, è bello, ma non offre niente alla spettacolarità, alla visibilità, ma offre tanto alla cura di tanti di noi. Sbaglio quando mi ostino sul dono appariscente che si traduce: sono bravo a fare questa cosa. Sbaglio quando non mi soffermo ad imparare l’arte del dono sommesso e semplice. Il Signore Gesù in questa faccenda è stato un grande esperto: tutte le volte che si accorgeva che il dono di sé, delle sue parole e dei suoi segni per la gente diventava spettacolo effimero lui fuggiva via. Ha scelto il dono meno appariscente che è la croce. Dono non effimero come la croce, dono non spettacolo, ma dono della vita. don Roberto ha scelto il dono meno appariscente, il dono sommesso di una casa, di sentieri di montagna, di amici. Ha lasciato perdere quel tipo di fascino di un amore fascinoso e spettacolare e si è concentrato su un amore sommesso che ha lasciato nel cuore di tanti serenità e pace. E poi alla fine quando la malattia è entrata nel suo corpo ha scelto il dono sommesso della croce portata con dignità. Dono sommesso che ha regalato a tutti con sorrisi e parole buone e anche qualche lacrima. Per far conoscere questo suo dono sommesso non ha avuto bisogno di social, di storie, di altro, la sua vita è stato dono sommesso e tutti coloro che ha incontrato se ne son accorti. Dono sommesso
Dono – sommesso, é un dono certo che arriva dall’alto, arriva spesso dopo una vita intensa, fatta di cura dell’altro, di impegno, di accettazione dei propri limiti, della decisione di fare e non di apparire, e in primis nel donarsi. É sommesso perché non da spettacolo ma é vita vera spesa nel migliorare, può contenere fragilità, ma é costante l’impegno di tenere lontani sentimenti cupi e di riempirsi di quelli più semplici. É un modo di essere che si apprende cercando la via giusta e non la più facile. Sono persone che portano un esempio da perseguire, sono come artisti della vita a cui non interessa il premio, ma la passione di realizzare il bello.