26 domenica T. Ordinario – Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio». Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.
Commento
Il richiamo di Cristo alle parole dell’«in principio» può essere inteso sul piano dell’istituzione dell’indissolubilità matrimoniale: e tale è la prima interpretazione letterale. Possiamo domandarci se essa è l’unica, oppure se costituisca il primo passo verso un’altra lettura che ci aiuti a comprendere l’anima vivente di questa parola. In un altro testo Cristo dice: «Non c’è nessuno che abbia lasciato casa o moglie… per il regno di Dio, che non riceva molto di più nel tempo presente… ».
I due, l’uomo e la donna, nel primo caso sono chiamati a costituire una sola realtà vivente; nel secondo è incoraggiata la separazione per amore del regno di Dio. Ritrovare l’unità del proprio essere in Dio è la consegna che viene rivolta a tutte le creature umane, qualunque sia la loro vocazione personale. È rivolta a quelle coscienze che scelgono la via matrimoniale come la più consona per ritrovare la loro unità; ed è ugualmente indirizzata a quelle che si sentono chiamate alla via della solitudine.
Preghiamo
Preghiamo per don Luca che oggi fa il suo ingresso a Prezzate.
Preghiamo perché nella chiesa si abbia a cuore la persona di coloro che non riescono a mantener fede all’indissolubilità del matrimonio. Comprendere la storia di ogni persona è farsi prossimo, ascoltare e trovare tutti quei modi che la carità di Cristo suggerisce. Oggi chiediamo a nostra Signora del Rosario di vegliare sui brasiliani che sono chiamati a votare chi dovrebbe prendersi a cuore il bene pubblico di questo paese gigante e fragile.
Prego perché comprensione ed ascolto ci permettano di incontrare l’altro, con la sua storia, le sue fatiche, le sue fragilità, senza giudicarlo ma affidandolo al Signore nella sua interezza e nella sua dignità. Le scelte di ciascuno a volte sono così sofferte, come giudicarle?
Affidiamo al Signore don Luca, suor Pilar, il popolo brasiliano e coloro che operano per il bene comune!
Ritrovare l’unità del proprio essere in Dio….vale per ogni vocazione ….Fa’ che non separiamo ciò che Tu unisci Signore ,e cuore cura modo e carità prevalgano nel prenderci cura degli altri .Di cuore una preghiera per il polo del Brasile ,per don Luca,sr Pilar e le intenzioni del nostro cuore .
Come spesso la parola del Signore ,anche quella di oggi non è facile da vivere nella propria vita.. che il Signore ci aiuti ad essere fedeli in tutte le fatiche quotidiane ,anche in quelle di coppia, ma anche ad accogliere senza giudizi, coloro che non ce l’hanno fatta a tener fede al dono dell’unione donatagli da Dio.. unendomi alle preghiere proposte , chiedo una preghiera particolare, ad un mese dalla morte ,di un carissimo amico nel giorno del suo compleanno… Il Signore consoli coloro che lo hanno amato e lo accolga nella pace.