31 domenica T. Ordinario – Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
Commento
Il Vangelo evidenzia due questioni di fondo, che chiunque desideri una vita autentica deve affrontare. La prima: essere o apparire. La seconda: l’amore per il potere. Praticate ciò che vi dicono, ma non fate secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. La severità di Gesù non va contro la debolezza di chi vorrebbe ma non ce la fa’, bensì contro l’ipocrisia di chi fa finta. Verso la nostra debolezza Gesù si è sempre mostrato premuroso, Gesù non sopporta gli ipocriti. Ipocrita (termine greco che significa ‘attore di teatro) è il moralista che invoca leggi sempre più dure, ma per gli altri ( legano pesi enormi sulle spalle delle persone, ma loro non li toccano con un dito ); ipocrita è l’uomo di Chiesa che più si mostra severo e duro con gli altri, più si sente giusto, vicino a Dio (mentre è vicino solo alla propria aggressività o invidia verso i fratelli). L’ipocrita dice: «Vi ho dato la legge, sono a posto». L’ipocrita non si accontenta di essere peccatore, vuole apparire buono. E con la sua falsa virtù fa sì che gli uomini non si fidino più neanche della virtù autentica. Gesù poi stigmatizza un secondo errore che rovina la vita: l’amore del potere. Non fatevi chiamare maestro, dottore, padre, come se foste superiori agli altri. Voi siete tutti fratelli. E già questo è un primo grande capovolgimento: tutti fratelli, nessuno superiore agli altri, relazione paritaria e affettuosa. Ma a Gesù questo non basta, e opera un ulteriore capovolgimento: il più grande tra voi è colui che serve. Il più grande è chi ama di più.
Preghiamo
Preghiamo per Diego e Patrizia
Chi tra voi è più grande sarà vostro servo…Essere ,servire o apparire ,…Amore o potere …nessuno è esente dall’incoerenza ,che poi diventa ipocrisia ..Gesù non è contro chi fa fatica ,ma in cammino….premuroso verso la debolezza come il vasaio che se il vaso si guasta ,lo rifà nuovo con gli stessi cocci …
Fa luce al nostro cammino ,per scegliere l’essere ,il servire ,l’amore sul come Hai vissuto Tu ,salvaci dalle nostre presunzioni .. rendici cristiani credibili e umili … Prego per Diego e Patrizia ….
“Cristiani credibili” mi piace molto questa espressione di sr Alida, che racchiude in sé tutto il senso del brano di oggi. Cristiani che sono in cammino, appunto, senza presunzione di perfezione, poiché questa non ci appartiene. Credibili per le parole coerenti con i gesti, con la vita, con l’essere, con l’appartenere ad un Gesù che non fa azioni coercitive e di forza, ma di avvicinamento, accoglienza, umiltà, amore e pazienza. Lui ci prende per mano, non ci impone la legge, anzi ci ricorda che la legge è per l’uomo e non viceversa. Nel Vangelo ogni uomo ritrova un po’ di sé in ogni parola, in ogni situazione. Che bella opportunità! Allora ci sia dato di diventare ogni giorno cristiani credibili…. Mi unisco di cuore alle preghiere condivise per Diego, Patrizia e la loro grande famiglia e per ogni intenzione custodita nei nostri cuori.