domenica delle palme – Dal Vangelo secondo Marco
Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”».
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».
Commento
Con l’inizio della settimana santa provo a commentare il vangeli della liturgia quotidiana, quindi per qualche giorno abbandoniamo la lettura di Geremia. Oggi leggiamo il vangelo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme. È il vangelo della domenica delle palme. In questi racconto il personaggio più importante, requisito da Gesù stesso per fare la sua entrata in Gerusalemme, è l’asino. Tutti gli imperatori a partire da Alessandro Magno arrivavano a cavallo, trionfanti su un prode destriero. Gesù non sa che farsene di un cavallo, ha bisogno di un asino: cioè non gli servono le nostre prodezze e fantomatiche virtù, ha bisogno che gli diamo la nostra miseria. Perché? Per il semplice motivo che è venuto a liberarci precisamente da quella. Se non gliela diamo ce la teniamo e non rinasceremo mai dall’alto. Le virtù ce le darà Lui, ma da noi vuole ciò che è veramente nostro per liberarcene definitivamente. Non possiamo dargli moneta falsa, la riconoscerebbe subito. Dio non entra nella nostra vita dalla porta trionfale, ma dalle ferite dei nostri peccati. Gesù, come un nuovo Mosè, entra umile e mite, ancor più umile di Mosè, nel nostro Egitto, per liberarci dalle nostre schiavitù.
Preghiamo
Preghiamo per Francesca che ci ha lasciato oggi.
Il Signore ne ha bisogno…
Di chi ha bisogno Gesù? Di un asino…per fare il suo ingresso nella città santa. Questo è una bella consolazione. Gesù ha bisogno. Non importa chi siamo…se cavalli o asini…Lui ha bisogno di noi e poi ci rimanderà liberi….Questa relazione tra la fiducia di Gesù e la nostra disponibilità costruisce la bellezza delle nostre esistenze. Buona settimana santa a tutti. Prego con la diocesi per Mons. Lino Belotti tornato a casa.
Ha bisogno di noi con quanto abbiamo di più abietto ,di più povero …questa è la fiducia che rialza ,consola ,nonostante me si serve di me ….quale amore è più grande di questa fiducia che non smette di donarci ?Dirigi il mio cuore verso di Te…..porta tutti alla salvezza nel Tuo dono infinito ….Prego con voi per Mons.Lino Belotti e per Francesca .
È bello sapere che Gesù ha bisogno di umiltà, chiama e chiede umiltà alla nostra umanità. E ci vuole con sé, nonostante la nostra provata piccolezza, la nostra pochezza, i nostri errori e le nostre mancanze, i nostri peccati e i nostri abbandoni testardi. Gesù ci vuole con sé per portarci alla Sua Pasqua. La vita nuova, la vita che prima non capivo. La vita che cambia la mia prospettiva, le mie priorità, il mio cuore, il mio essere, il mio agire! Buona settimana santa a ciascuno. Prego con voi per Francesca , mons. Belotti, e per quanto ognuno consegna nelle mani di Gesù…