domenica 1 ottobre

di | 30 Settembre 2017

trinità

Domenica 1 Ottobre – 26 domenica T. Ordinario Dal vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

Commento

Come domenica scorsa, anche oggi ci troviamo di fronte ad una parola sorprendente e davvero possiamo dire che i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri. È come se i pensieri di Dio seguano un’altra logica, un altro tragitto e i nostri si fermano a semplici considerazioni di piccola morale, che rivelano il nostro cuore poco puro e limpido, sempre preso dall’invidia e dal sentirsi in competizione con altri. Qui sono i sacerdoti del tempio e gli anziani  del popolo che fanno fatica ad accettare la parola autorevole di Gesù. E Lui risponde con questa parabola dei due figli e di un Padre. Il primo scandalo di questa parabola sta nel fatto che Gli Israeliti si sentono figli unici e prediletti di Dio Padre. Qui invece compaiono due figli. Cosa impossibile, pensano i sacerdoti, solo Israele è figlio di Dio.  e noi ? diamo la possibilità a tutti di entrare nella fede e nella vita cristiana? Secondo scandalo provocato dalla parabola: i giusti dicono di sì e poi non vanno nella vigna, i peccatori dicono di no e poi vanno. Cosa paradossale. Secondo me i giusti dicono di sì e poi non fanno perché il loro sì non è un sì obbediente alla parola, ma un sì obbediente a loro stessi e a i loro progetti, o, peggio ancora è un sì formale, rituale, ma non di sostanza o di conversione. Il peccatore invece dopo un tempo in cui la sua vita è un no, sente come il bisogno di cambiare e trasforma il suo no in un sì di conversione alla parola. Ecco perché pubblicani e peccatori ci passeranno avanti nel regno dei cieli.

Preghiamo

Preghiamo per suor Cecilia che ci ha lasciato

 

 

3 pensieri su “domenica 1 ottobre

  1. sr Rita

    In noi c’è un po’ del figlio che dice si…e di quello che dice no. E il padre non sgrida i figlio che dice no, né loda quello che dice si. Lascia che ciascuno maturi la sua risposta nella verità e nella coerenza secondo i suoi tempi. Preghiamo per Casta, cognata di sr Cesarines morta oggi e per la sua famiglia.

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  2. sr Alida

    SI…di facciata e servile ….o di sostanza ?
    In noi c’è un pò l’uno un pò l’altro..Dipende forse da come vediamo Dio ,se come Padre o padrone …E non capiamo che la fatica di lavorare nella vigna
    è abitare un luogo dove regna la gioia che il Padre ci dona …che Dio non è un dovere ma che è Padre ..ed ha fiducia sempre in me ,in noi ,intutti ,nonostante errori e ritardi .ha fiducia del cuore umano …Di cuore mi unisco alla preghiera per sr Cecilia e per la cognata di
    sr Cesarines e famiglia ..e perche ciascuno sappia conoscere Dio come Padre .

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  3. . Elena

    Sono con voi nella preghiera per queste persone che ci hanno lasciato e per le loro famiglie.
    Penso a quanti SI detti seguiti dalla non voglia di fare le cose e per circostanze e scelte non fatte mie. E per contro a quanti NO poi trasformatisi in azioni di senso e di ravvedimento. Siamo ambivalenti, spesso combattuti, incerti. Chiediamo la forza del discernimento e il coraggio di azioni buone, belle, creative, originali e non imbrigliate per forza o per dovere dal consenso altrui.
    Buona domenica!

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