Se aiuto un povero devo essere in grado di condividere la vita del povero. Renè Voillaume, sacerdote francese che nel 1933 fonda, insieme con alcuni discepoli, la prima comunità dei Piccoli Fratelli di Gesù, a El-Abiodh-Sidi-Cheikh, nel Sahara, aveva scritto un bellissimo libro dal titolo: come loro, dentro le masse. Lo cito perché mi sono rimesso a rileggerlo per l’ennesima volta. L’intuizione era e rimane questa: solo condividendo la vita con i poveri da povero, vivo il vangelo. Lascio un attimo le intuizioni del libro e riprendo una questione che rimane sempre aperta. Le grandi aziende e multinazionali hanno tutte delle fondazioni benefiche soprattutto per l’ Africa. Ma la cosa che stupisce e che fa capire che non è poi tutta filantropia è che i titolari di queste fondazioni arrivano con panfili e altro di simile, organizzano mega convegni e mega eventi, ma la gente rimane sempre povera. Oppure come in tante organizzazioni che aiutano con progetti i poveri, dove i funzionari, i progettisti, sicuramente non conducono una vita sobria, una vita condivisa con i poveri. così succede che si apre un ospedale, una scuola, un qualsiasi progetto di cooperazione, si costruisce un ponte, si porta la corrente o l’acqua, ma alla fine il progettista non è dentro la vita reale della gente e vive la stessa vita sobria, ospitale e condivisa; in questo modo si può creare quella faccenda dell’assistenzialismo: so bene che da quel tipo che viene qui con i suoi progetti possono chiedere aiuto e assistenza. ma forse ragionerei così anche io. Se invece la stessa persona incaricata della progettazione è lui stesso una persona che vive con sobrietà e rispetto la propria vita e magari guadagna lo stesso stipendio del padre di famiglia, allora forse come prima cosa è più credibile, come seconda cosa non è così facile diventare e sembrare opere assistenziali. Ritorno al mio libro: come loro nel cuore delle masse. E semplicemente dico che in Italia, a Rosciano, nel mondo siamo credibili nei gesti di carità se siamo dentro la vita della gente, soprattutto i poveri. qui a Rosciano non ci sono grandi risorse economiche, ma tanta vicinanza. Cerchiamo di essere dentro il cuore delle masse. Un povero può essere dunque aiutato solo da qualcuno che condivide una vita povera, che si sente con chi è aiutato in un rapporto di rispetto e di stima.