Ho preparato il pranzo, come faccio quasi sempre. Ho tentato una ricetta nuova. Pollo all’aceto Balsamico. Ho capito che devo perfezionarla. Ma non era proprio male. Il cibo in casa nostra era sacro, se lo buttavi le prendevi, se non mangiavi qualcosa te lo ritrovavi il giorno dopo nel piatto. Ricordo soprattutto il minestrone che veniva riscaldato più volte fino a quando lo mangiavo. Si, era sacro il cibo. Senza fare ideologie sul cibo, sul veganesimo o altro simile, si diceva che il cibo era dono, andava benedetto e poi mangiato tutto, sprecarlo era peccato. Ma il cibo era anche donato, c’era sempre un sacchetto pronto con del cibo per un povero, per un qualcuno che bussava alla porta di casa. E quindi ho imparato velocemente quella opera di misericordia che dice: dar da mangiare agli affamati. Credo che a questo insegnamento sulla sacralità del cibo è mancata una cosa che forse i miei genitori non potevano insegnarmi. La giustizia che dichiara che tutti gli uomini di questo mondo devono accedere al cibo. E vi garantisco che, secondo alcuni studi e ricerche, il cibo è sufficiente per tutti qui su questa terra. La giustizia di questa opera di misericordia dice che il cibo per bastare a tutti deve avere due caratteristiche: essere distribuito in maniera equa e non deve essere buttato via. L’opera di misericordia in questione non mi chiede solo di dare del cibo a chi me lo chiede, non richiede solo di fare le raccolte quaresimali, non richiede di raccogliere tanto cibo da inviare nel mondo. Oltre a tutto questo, che già è cosa grande, l’opera di misericordia chiede di essere attenti a favorire non il puro consumo del cibo con la conseguenza dell’impoverimento delle risorse della madre terra, ma una capacità di rispetto e di attenzione all’uso del cibo. E questo lo possiamo fare non perché si stabiliscono dei punti programmatici per cui si deve eliminare la fame nel mondo, e nemmeno si fa questo attraverso ideologie, contestazioni, scelte strane dell’uso del cibo. Lo si fa solo riconoscendo che il cibo è dono e che io devo sapere ringraziare la fonte di questo dono che è madre terra e Dio che conserva e sostiene madre terra. Posso essere vegetariano, carnivoro, vegano tutto quello che voglio, ma se non riconosco il cibo come dono, qualsiasi scelta alimentare farò, rimarrò sempre un romantico sognatore e predatore di madre terra. In questo senso l’insegnamento che i miei genitori mi hanno lasciato è ancora unico e validissimo. Mangia tutto, non sprecare, benedici il dono che ricevi e dona a chi non ha cibo.